Superbonus 110, controlli sui cantieri aperti e sui lavori conclusi: come si svolgono le ispezioni e cosa si rischia

Avviati nuovi controlli superbonus a tappetto. In allerta non solo le imprese edili ma anche committenti e tecnici asseveratori
3 anni fa
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Controlli superbonus sui cantieri: come si svolgono le ispezioni e cosa si rischia
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Con la costituzione del nuovo Comitato di Monitoraggio previsto nell’ambito del settore edile, iniziano a tappetto i controlli superbonus.

Il citato organo è nato con il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 15 aprile 2022 ed, a livello legislativo, è stato voluto con il decreto del ministro Orlando n. 143 del 25 giugno 2021.

Il comitato ha la funzione di verifica della congruità dell’incidenza della manodopera impiegata nella realizzazione di lavori edili pubblici e privati.

La sua attività non si sovrappone ma si affianca a quella già svolta da Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate.

Cosa che ha già permesso di scovare numerosi frodi fiscali nel campo dei bonus edilizi dopo i controlli a tappeto sulle cessioni credito.

La verifica della congruità, si ricorda che, riguarda sia i lavori pubblici sia quelli privati. Per questi ultimi solo se trattasi di interventi per un valore pari o superiore a 70.000 euro. E’ eseguita in relazione agli indici minimi di congruità riferiti alle singole categorie di lavori, come riportati nella Tabella allegata all’Accordo collettivo del 10 settembre 2020.

Controlli superbonus, cosa si rischia

Il comitato di monitoraggio in commento va, dunque, a rafforzare i controlli superbonus e non solo. In dettaglio, è composto da rappresentanti delle amministrazioni coinvolte e delle parti sociali del settore edile.

Il compito è quello di monitorare l’andamento del nuovo sistema di verifica della congruità dell’incidenza della manodopera impiegata nei lavori edili iniziati dal 1° novembre 2021.

I controlli superbonus, dunque, riguardano quei cantieri con lavori iniziati alla fine dello scorso anno e proseguiranno anche su quelli iniziati nel 2022. Laddove dalle verifiche dovessero scaturire delle difformità rispetto alla normativa vigente a rischiare non è solo l’impresa ma anche il committente.

Se quest’ultimo ha avuto accesso al bonus 110, decadrà dall’agevolazione e dovrà restituire (maggiorato di sanzione ed interessi) quanto abbia nel frattempo già goduto.

C’è anche il rischio della reclusione per i tecnici che abbiano rilasciato false asseverazioni. In dettaglio, c’è la pena detentiva da 2 a 5 anni e una multa (salatissima) da 50.000 euro a 100.000 euro.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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