Secondo un recente report dell’Enea, il fondo stanziato per il Superbonus 110% è già terminato; i contributi prenotati sono già superiori alle risorse disponibili.
È ovvio che, in queste condizioni, si renderà necessario il rifinanziamento della misura, ma non è così scontato. Il Premier Mario Draghi, già in diverse occasioni, ha sempre dichiarato la sua contrarietà al superbonus oltre che a un suo possibile rifinanziamento.
Molto probabilmente, il governo interverrà con nuove risorse solamente per risolvere la situazione di tutti quei lavori ormai iniziati.
Altroconsumo.it ha appena pubblicato una guida in cui vengono passati al vaglio diversi possibili scenari. In particolare, l’associazione ha fornito alcuni utili chiarimenti proprio in merito a questo quesito. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Superbonus 110%, fondi esauriti e si attende un nuovo rifinanziamento
Come già detto in apertura, al 31 maggio sono stati prenotati ben 33,7 miliardi di euro, contro i 33,3 miliardi stanziati. In molti sperano in un rifinanziamento del superbonus, ma, già in diverse occasioni, alcuni esponenti del governo, nonché lo stesso premier Mario Draghi si sono detti contrari a tale misura.
È molto probabile che la stessa non venga riproposta in futuro.
Ad ogni modo, per i lavori già iniziati non dovrebbe esserci alcun problema. Molto probabilmente, il governo spederà qualche risorsa a copertura di questi interventi. Ma cosa succede se si è firmato un contratto con l’impresa costruttrice ma i lavori non sono ancora iniziati?
Se il contratto è firmato ma sei in attesa della banca
Per coloro che hanno stipulato il contratto con l’impresa e attendono la risposta della banca per la cessione del credito, spiega Altroconsumo.it. è ancora possibile (e forse anche consigliabile) “bloccare tutto in attesa di sapere cosa deciderà il Governo”.
“Se il contratto di appalto dei lavori prevede l’accettazione dei lavori o la partenza del cantiere solo una volta che la banca ha accettato la cessione del credito, i lavori non partono e si restituiscono eventuali caparre o anticipi sulla base di quanto stabilito dal contratto”.
Infine, se il contratto non prevede tale clausola, è comunque possibile rinegoziare le condizioni di contratto o anche decidere di risolverlo.