Dati preoccupanti emergono nel campo delle frodi bonus 110 (e non solo) nell’audizione tenutasi ieri al Senato sul decreto Sostegni ter da parte del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. I numeri sono allarmanti. Ecco perché è stato necessario mettere in campo varie misure di contrasto (visto conformità, blocco delle cessioni crediti a cascata, ecc.) agli inganni perpetrati a danno del fisco da numerose imprese.
Il meccanismo dello sconto in fattura e della cessione del credito rappresentano strumenti pensati per permettere a cittadini ed imprese di monetizzare nell’immediato lo sgravio fiscale spettante a fronte di spese sostenute per lavori sulla casa, senza dover aspettare anni prima di recuperare l’onere (nella forma della detrazione fiscale spalmata in quote costanti nel tempo).
Come sempre spuntano i furbi, che con azioni ed imprese create ad hoc hanno messo in atto frodi finalizzate a maturare crediti d’imposta a fronte di lavori mai eseguiti ed il più delle volte anche ad insaputa degli ignari committenti. Numerose le truffe scovate grazie al lavoro congiunto tra Agenzia Entrate e Guardia di Finanza.
Frodi bonus 110, ecco alcuni numeri
Questi alcuni numeri dell’audizione di ieri. Alla data del 31 dicembre 2021, le prime cessioni e gli sconti in fattura comunicati all’Agenzia delle Entrate attraverso l’apposita piattaforma telematica sono stati:
- quasi 4,8 milioni (0,1 milioni nel 2020 e 4,7 milioni nel 2021)
- per un controvalore complessivo di oltre 38,4 miliardi di euro (0,6 miliardi nel 2020 e 37,8 miliardi nel 2021).
Fino ad oggi, l’attività di analisi e controllo condotta ha consentito di individuare, all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di finanza, un ammontare complessivo di crediti d’imposta inesistenti di 4,4 miliardi di euro. In particolare:
- 160 milioni di euro risultano sospesi e scartati dall’Agenzia sulla piattaforma “cessione crediti”, per effetto delle disposizioni introdotte con il Decreto anti-frode (decreto-legge n. 157 del 2021), che consente all’Agenzia stessa di effettuare tale controllo preventivo in presenza di profili di rischio
- 2,3 miliardi di euro sono oggetto di sequestri preventivi da parte dell’Autorità giudiziaria, a seguito di segnalazione dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di finanza;
- i restanti importi sono oggetto di indagini in corso e di richieste di sequestro preventivo inoltrate alle competenti Autorità giudiziarie.
Numeri allarmanti, dunque, che non permettono un abbassamento della guardia nel contrasto alle frodi bonus 110 e nel campo dei bonus casa in genere.
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