Il Superbonus 110% tagliato in anticipo e allineato a quello messo a punto a sostegno del turismo. Potrebbe essere questo, per la maxi-agevolazione di Stato, il futuro nel breve termine. E questo almeno per due ragioni. La prima ragione è legata alle truffe sui crediti fiscali. In modo da rendere l’agevolazione meno appetibile.
Mentre la seconda ragione, sul Superbonus 110% tagliato in anticipo, è legata al reperimento di risorse contro il caro bollette di luce e gas. Sebbene si tratti per ora di una mera ipotesi, a quanto pare la proposta di taglio del 110 sarebbe stata sottoposta ai tecnici del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
Superbonus 110% forse tagliato in anticipo, ecco come potrebbe cambiare il decalage
In realtà sul Superbonus 110% tagliato c’è già un decalage che è stato fissato ai sensi di legge. Ma riguarda il biennio 2024-2025. Precisamente, la discesa dal 110% al 70% nel 2024. E poi un’ulteriore discesa dal 70% al 65% nel 2025.
Ora però, con le truffe miliardarie, sui crediti fiscali inesistenti, svelate dall’Agenzia delle Entrate, il Superbonus 110% tagliato in anticipo non è da escludere. Anche perché il presidente del Consiglio Mario Draghi più volte ha posto l’accento sulle criticità e sui rischi di frode legati proprio ai bonus edilizi.
Ecco come potrebbe cambiare il decalage sull’agevolazione edilizia più importante in Italia
In realtà il Superbonus 110% tagliato in anticipo contro le truffe non sarebbe proprio l’ideale. In quanto le frodi più frequenti sui bonus edilizi riguardano l’ecobonus ed il bonus facciate. Così come è riportato in questo articolo.
Inoltre, dopo lo stop alle cessioni multiple dei crediti, con il Superbonus 110% tagliato in anticipo all’80% si rischierebbe di dare il colpo di grazia al settore edile e delle costruzioni. Che è già alle prese sia con il caro materiali. Sia con le regole sui bonus edilizi che ormai variano troppo spesso per garantire stabilità e certezze a tutti gli attori della filiera.