Superbonus, arriva il decreto salvagente (tutte le misure)

Dal contributo a fondo perduto per permettere la fine dei lavori fino al credito d’imposta per quelli asseverati. Tutte le misure che salvano il superbonus
10 mesi fa
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nuovo decreto superbonus
Foto © Pixabay

Con un decreto-legge approvato ad hoc dal Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2023, l’esecutivo mette in campo alcune misure che mirano a salvare, almeno ancora per un anno, i contribuenti che sono alle prese con i lavori ammessi al superbonus ma non ancora ultimati al 31 dicembre 2023.

Si riconosce, per il 2024, un contributo a fondo perduto per consentire la fine degli interventi. Nel provvedimento anche alcune misure che portano ad una stretta per i lavori ammessi al bonus barriere architettoniche 75%. Stop alla cessione credito d’imposta per interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici relativi alle zone sismiche 1-2-3.

Stop cessione credito anche nel bonus barriere

Partendo dalle due ultime misure elencate, e in attesa di conoscere il contenuto dettagliato del decreto-legge, dalla sintesi delle disposizioni contenuta nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, si evince che con il provvedimento adottato:

si introduce lo stop alla cessione del credito d’imposta nel caso di interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici relativi alle zone sismiche 1-2-3 compresi in piani di recupero di patrimoni edilizi o riqualificazione urbana e per le quali non sia stato richiesto, prima della stessa data, il relativo titolo abilitativo

Inoltre, allo scopo di contrastare abusi nel campo del bonus barriere architettoniche 75% (in vigore fino alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2025), si restringe il campo dei lavori ammessi a questo sgravio fiscale e si limitano i casi per i quali continua a essere previsto sconto in fattura e cessione del credito (cosa che fino ad oggi non era stata interessata da alcuna limitazione). Si introduce altresì l’obbligo di apposita asseverazione per il rispetto dei requisiti.

Superbonus, arriva il contributo per finire i lavori

Nel campo del superbonus diverse le disposizioni adottate. Si inizia con la previsione di un credito d’imposta per tutti lavori realizzati e asseverati al 31 dicembre 2023.

Si confermano, per i lavori ancora da realizzare, a partire dal 1° gennaio 2024, le percentuali previste a legislazione vigente (90%, 70%, ecc.).

Al fine di consentire la conclusione dei cantieri “Superbonus 110%”, è previsto un contributo a fondo perduto. Il beneficio sarà riservato ai percettori di redditi inferiori a 15.000 euro, in relazione alle spese sostenute dal 1° gennaio 2024 al 31 ottobre 2024. Il tutto, purché tali contribuenti abbiano raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori (SAL) di almeno il 60% al 31 dicembre 2023. Un po’ come il contributo a fondo perduto superbonus 90% già previsto per il 2023.

Riassumendo…

  • il governo (Consiglio Ministri del 28 dicembre 2023) ha approvato un decreto-legge sui bonus edilizi
  • si prevede un contributo a fondo perduto per consentire la fine degli interventi ammessi al superbonus non ancora ultimati al 31 dicembre 2023
  • c’è un credito d’imposta per tutti lavori superbonus realizzati e asseverati al 31 dicembre 2023.
  • c’è lo stop alla cessione del credito d’imposta nel caso di interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici relativi alle zone sismiche 1-2-3
  • si limitano i lavori ammessi al bonus barriere architettoniche 75% e si limitano per tale bonus anche i casi in cui sarà possibile fare cessione del credito e sconto in fattura.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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