In base all’attuale testo del DDL di bilancio 2022, dal 2022, le opzioni per lo sconto in fattura e per la cessione del credito saranno esercitabili solo per le spese ammesse al superbonus. Rimarranno fuori tutti gli altri bonus casa, ecobonus, bonus ristrutturazione, ecc.
Dunque dal 2022 è bene prestare attenzione alle spese che si dovranno pagare di tasca all’impresa che esegue i lavori. Il recupero delle spese per le quali non è ammesso lo sconto in fattura o la cessione del credito potrà avvenire solo in dichiarazione dei redditi.
Lo sconto in fattura e la cessione del credito nel 2022
Nel DDL di bilancio è prevista la proroga al 31 dicembre 2024 dei vari bonus casa. Dunque, ecobonus ; bonus ristrutturazione; bonus mobili (tetto spesa a 5.000 euro) bonus verde e sismabonus (dal 50 all’85% più sismabonus acquisti) spetteranno anche per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024. Si tratta di una proroga di ben tre anni. Per il bonus facciate, la proroga opera fino al 31 dicembre 2022. Tuttavia l’aliquota dell’agevolazione scende dal 90% al 60%.
Detto ciò, se le previsioni di proroga inserite nel DDL di bilancio sono molto positive, lo stesso non si può dire per le opzione di sconto in fattura e cessione del credito, ex art.121 del D.L. 34/2020, decreto Rilancio.
Su tale punto, dal 2022, le opzioni per lo sconto in fattura e per la cessione del credito, saranno esercitabili solo per le spese ammesse al superbonus in proroga. Anche per lavori sulle villette.
Rimarranno fuori tutti gli altri bonus casa, ecobonus, bonus ristrutturazione, ecc.
Superbonus insieme al bonus ristrutturazione: dal 2022 sconto in fattura a metà
E’ molto ricorrente il caso in cui l’immobile è oggetto di lavori in parte ammessi al superbonus e in parte al bonus ristrutturazione. Ad esempio, rientra nel bonus ristrutturazione e non nel superbonus il rifacimento del bagno.
Di solito l’impresa incaricata dei lavori presenta due computi metrici. Uno è riferito ai lavori non coperti dalla agevolazioni o coperti solo in parte.
Dunque, è bene prestare attenzione alle spese che si dovranno pagare di tasca all’impresa che esegue i lavori.
Il recupero delle spese pagate di tasca, per le quali non è ammesso lo sconto in fattura o la cessione del credito, potrà avvenire solo in dichiarazione dei redditi. Per quote annuali, fino a copertura dell’Irpef dovuta in quello specifico anno.
Infine, è opportuno precisare che il DDL di bilancio ora passerà al Senato per la prima approvazione. Non è escluso che nel testo finale della Legge di bilancio 2022 possa esserci un’apertura anche per gli altri bonus casa. Come da news arrivata dopo la stesura di questo contenuto.
A tal proposito si rimanda al nostro articolo Cessione del credito e sconto in fattura 2022, il Governo ci ripensa.