Si può fare la cessione del credito ad una partita IVA? L’ultima novità sul 110

La modifica riguarda la possibilità di ampliare la portata della cessione credito d’imposta del superbonsu 110% e non solo.
2 anni fa
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Con un emendamento al decreto Aiuti, approvato dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera, il Governo tenta l’ultima carta per far ripartire il meccanismo della cessione del credito d’imposta del superbonus 110% e degli altri bonus edilizi minori.
Dopo la bocciatura della proroga e del rifinanziamento della misura, il governo avrebbe deciso di ampliare la portata di questo istituto. In sostanza, si vorrebbe consentire la cessione anche ai soggetti privati al di fuori dei consumatori o utenti. Di cosa si tratta allora? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Superbonus, in cosa consiste a nuova cessione del credito ad una partita IVA?

Con l’emendamento al decreto Aiuti, approvato dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera, sostanzialmente, l’esecutivo tenta di risolvere l’impasse che si è venuto a creare con il superbonus 110% e lo stop delle cessioni del credito.
In sostanza, le cessioni di tali crediti sono ormai bloccate da tempo, in quanto gli istituti finanziari avrebbero già raggiunto la capienza fiscale massima. Come se non bastasse, come è stato reso noto dall’Enea in un suo recente report. I fondi stanziati per tale misura sono ormai terminati da tempo.
Il Governo si è sempre detto contrario ad una proroga e al rifinanziamento della stessa. Ed è per questo motivo che vorrebbe tentare la carta dell’ampliamento della portata dell’istituto della cessione del credito d’imposta.

Cosa succede con l’ampliamento dell’istituto della cessione del credito d’imposta?

La modifica che il governo vorrebbe introdurre, già con la conversione in legge del decreto Aiuti, riguarda la possibilità di ampliare la portata della cessione credito d’imposta. In breve, si vorrebbe dare la possibilità alle banche e alle società appartenenti a gruppi bancari di cedere i crediti d’imposta dei bonus edilizi ad altri soggetti con partita Iva, a patto che siano sempre correntisti.

In particolare, la norma parla di “correntisti che non siano qualificabili come consumatori o utenti”.
Ovviamente, si tratta di una norma che, seppur abbia già trovato un ampio favore in parlamento, dovrà ancora essere approvata in via definitiva, insieme al decreto Aiuti. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questa vicenda.

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