Superlega, calcio europeo in subbuglio: ecco cos’è e come funziona

Ecco cos'è la Super League e perché il suo annuncio demolisce 70 anni di calcio giocato in Europa.
3 anni fa
4 minuti di lettura
Superlega, cos'è e come funziona

Domenica 18 aprile, la storia del calcio europeo subisce una svolta clamorosa con l’annuncio della nascita della Superlega. Era nell’aria da qualche anno, ma dato il contrasto tra interessi delle diverse società europee nessuno ci confidava più di tanto; almeno, non in tempi brevi. Ma domenica sera è accaduto quello che nessuno avrebbe mai immaginato e alla vigilia della presentazione da parte della UEFA del nuovo format di Champions League.

Superlega, cos’è

La Superlega nasce da un’iniziativa privata di 12 squadre fondatrici e punta a rivoluzionare il principale torneo di calcio in Europa.

Anziché aspettare di capire ogni anno chi accederà al girone iniziale di Champions ed Europa League, 15 squadre tra le più vincenti e ricche del Continente disputeranno stabilmente un torneo a parte, invitandone altre 5 di anno in anno e sulla base dei meriti sportivi.

La Superlega risulterà guidata dal presidente Florentino Perez, ex boss del Real Madrid. Andrea Agnelli, a capo della Juventus e fino a domenica presidente dell’Associazione Club Europei, sarà uno dei quattro vice-presidenti della nuova struttura. La banca d’affari americana JP Morgan sostiene il progetto con un investimento di 5 miliardi. Alle squadre fondatrici erogherebbe 350 milioni a testa e altri 3 miliardi in tutto come anticipi sui ricavi.

Superlega calcio: come funziona

Ma la Superlega cos’è? La Superlega è composta da 20 squadre, di cui 15 fisse e 5 a rotazione di anno in anno. Queste ultime saranno invitate a partecipare dalle prime sulla base dei risultati sportivi conseguiti nei rispettivi campionati nazionali. Per quanto il punto sia ancora da chiarire, s’immagina che saranno le vincitrici dei primi 5 campionati europei (Premier League, Liga, Serie A, Bundesliga e Ligue 1). Nel caso in cui a vincere il campionato fosse una squadra che già fa parte della Superlega, l’invito verrebbe inviato alla squadra classificatasi subito dopo.

Le 20 squadre Superlega saranno suddivise in due giorni da 10.

In ogni girone, le squadre giocheranno con tutte le altre due partite, una di andata e una di ritorno. Di fatto, ognuna avrà la certezza di disputare un minimo di 18 partite per stagione. Le prime tre classificate per ciascuno girone accederà direttamente agli ottavi di finale. La quarta classificata di ogni girone dovrà disputare una partita di play-off con la quinta classificata per accedervi. A quel punto, le prime 8 squadre giocheranno altre partite fino all’assegnazione della coppa.

Le partite Superlega durerebbero meno di 90 minuti, in modo da venire incontro alle esigenze dei più giovani, i più restii a seguire un incontro di un’ora e mezza più la pausa. L’arbitro sarebbe dotato di un microfono per comunicare con il bordo campo e i telespettatori potranno ascoltare cosa si dicono. La VAR resterebbe in funzione.

Superlega calcio: squadre

Quali squadre faranno parte della Superlega? Quelle certe sono già 12. La metà arriva dalla Premier League: Manchester City, Manchester United, Chelsea, Tottenham, Arsenal e Liverpool. Altre 3 sono spagnole: Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid. Infine, le 3 italiane: Juventus, Milan e Inter. Si è aperto un “giallo” sui nomi delle altre 3 invitate a far parte della nuova struttura. Bayern Monaco e Borussia Dortmund hanno smentito di essere interessate. Insieme al Lipsia e alla francese Paris Saint-Germain, erano considerate in pole position per entrare tra le 15 fisse. Ad ogni modo, 3 nuovi nomi dovrebbero farsi avanti per occupare tutte le postazioni stabili sin qui ipotizzate.

Superlega – UEFA: uno scontro a colpi di miliardi

La FIFA/UEFA ha minacciato sanzioni pesantissime contro le squadre che faranno parte della Superlega. Saranno espulse dai campionati nazionali e non potranno accedere chiaramente neppure ad alcuna competizione europea. Ritorsioni anche contro i giocatori: non potranno indossare la maglia delle rispettive nazionali per qualsiasi tipo di competizione.

Dunque, addio ad europei, Coppa Sudamericana, Coppa d’Africa, mondiali, etc.

Ma Nyon ha anche annunciato che porterà la Superlega in tribunale con una richiesta di risarcimento danni tra i 50 e 60 miliardi di euro. Nessuno crede a uno scenario così rovinoso. Probabile che si arriverà a un accordo e che la stessa Superlega sarà messa in stand-by.

Superlega: Agnelli e critiche verso il nuovo format

L’opposizione di media, tifosi, UEFA, FIFA, governi e Commissione europea alla Superlega è totale. Il premier britannico Boris Johnson e il presidente francese Emmanuel Macron hanno annunciato battaglia, mentre l’italiano Mario Draghi si è detto schierato sulle posizioni della Commissione europea. Questa, tramite il portavoce Margaritis Schinas, ha lamentato la contrarietà della Superlega ai “valori dello sport in Europa”. La critica principale riguarda all’assenza di meriti sportivi per accedere al torneo. Su 20 squadre, 15 avrebbero ogni anno la certezza di parteciparvi, le restanti 5 lo farebbero sulla base di un invito, tutto da verificare e, in ogni caso, non scontato e relativo ai soli primi campionati nazionali.

Andrea Agnelli è finito nel mirino delle critiche, tra l’altro del presidente UEFA, Aleksander Ceferin, che lo ha definito “un traditore”. Il discendente della dinastia piemontese da anni cerca di portare la Juventus ai livelli massimi del calcio europeo, riuscendovi solo in parte. I livelli di fatturato sono effettivamente cresciuti, così come colpi di mercato come con Cristiano Ronaldo sembravano impensabili fino a pochi anni fa. Tuttavia, la squadra non risulta ancora del tutto competitiva con le grandi d’Europa, anche a causa delle limitate risorse di cui dispone. Per non parlare di Inter e Milan, escluse per molti anni dalla Champions e solo ultimamente in ripresa sul piano dei risultati sportivi.

Superlega: dove e quando vedere le partite e diritti TV

Non si conosce ancora né la piattaforma, né l’aggiudicatario delle partite di Superlega per il semplice fatto che non è stata ancora indetta neppure una gara.

Siamo agli inizi di un percorso complesso. Non possiamo escludere che l’organizzazione si doti di una propria struttura per trasmettere le partite. Esse verrebbero trasmesse a metà settimana, cioè sovrapponendosi a quelle di Champions ed Europa League. Sarebbero 18 appuntamenti certi per ogni squadra, a cui si aggiungerebbero quelli da disputare per chi riuscirà ad accedere agli ottavi di finale.

I diritti TV Superlega varrebbero molto, molto di più dei 3,25 miliardi ad oggi incassati dalla UEFA per i tornei da essa organizzati. Considerate che le stesse stime dei protagonisti vedono il fatturato complessivo annuo a medio termine nell’ordine dei 10 miliardi di euro. A titolo di confronto, la National Football League in America incassa 10,3 miliardi di dollari all’anno dai diritti TV, una cifra che fa impallidire quelle spuntate dalla UEFA. E dire che il calcio sia lo sport più seguito al mondo. Evidentemente, il suo prodotto è sottovalutato nel Vecchio Continente.

[email protected] 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

La perdita di potere del Club di Parigi
Articolo precedente

Club di Parigi non più potente come un tempo, la Cina sta prendendo suo suo posto

BTp a 50 anni al 3,25%
Articolo seguente

Quotazione BTp 2072 a -2% dall’emissione, è un debutto amaro per il bond a 50 anni