Domenica 18 aprile, la storia del calcio europeo subisce una svolta clamorosa con l’annuncio della nascita della Superlega. Era nell’aria da qualche anno, ma dato il contrasto tra interessi delle diverse società europee nessuno ci confidava più di tanto; almeno, non in tempi brevi. Ma domenica sera è accaduto quello che nessuno avrebbe mai immaginato e alla vigilia della presentazione da parte della UEFA del nuovo format di Champions League.
Superlega, cos’è
La Superlega nasce da un’iniziativa privata di 12 squadre fondatrici e punta a rivoluzionare il principale torneo di calcio in Europa.
La Superlega risulterà guidata dal presidente Florentino Perez, ex boss del Real Madrid. Andrea Agnelli, a capo della Juventus e fino a domenica presidente dell’Associazione Club Europei, sarà uno dei quattro vice-presidenti della nuova struttura. La banca d’affari americana JP Morgan sostiene il progetto con un investimento di 5 miliardi. Alle squadre fondatrici erogherebbe 350 milioni a testa e altri 3 miliardi in tutto come anticipi sui ricavi.
Superlega calcio: come funziona
Ma la Superlega cos’è? La Superlega è composta da 20 squadre, di cui 15 fisse e 5 a rotazione di anno in anno. Queste ultime saranno invitate a partecipare dalle prime sulla base dei risultati sportivi conseguiti nei rispettivi campionati nazionali. Per quanto il punto sia ancora da chiarire, s’immagina che saranno le vincitrici dei primi 5 campionati europei (Premier League, Liga, Serie A, Bundesliga e Ligue 1). Nel caso in cui a vincere il campionato fosse una squadra che già fa parte della Superlega, l’invito verrebbe inviato alla squadra classificatasi subito dopo.
Le 20 squadre Superlega saranno suddivise in due giorni da 10.
Le partite Superlega durerebbero meno di 90 minuti, in modo da venire incontro alle esigenze dei più giovani, i più restii a seguire un incontro di un’ora e mezza più la pausa. L’arbitro sarebbe dotato di un microfono per comunicare con il bordo campo e i telespettatori potranno ascoltare cosa si dicono. La VAR resterebbe in funzione.
Superlega calcio: squadre
Quali squadre faranno parte della Superlega? Quelle certe sono già 12. La metà arriva dalla Premier League: Manchester City, Manchester United, Chelsea, Tottenham, Arsenal e Liverpool. Altre 3 sono spagnole: Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid. Infine, le 3 italiane: Juventus, Milan e Inter. Si è aperto un “giallo” sui nomi delle altre 3 invitate a far parte della nuova struttura. Bayern Monaco e Borussia Dortmund hanno smentito di essere interessate. Insieme al Lipsia e alla francese Paris Saint-Germain, erano considerate in pole position per entrare tra le 15 fisse. Ad ogni modo, 3 nuovi nomi dovrebbero farsi avanti per occupare tutte le postazioni stabili sin qui ipotizzate.
Superlega – UEFA: uno scontro a colpi di miliardi
La FIFA/UEFA ha minacciato sanzioni pesantissime contro le squadre che faranno parte della Superlega. Saranno espulse dai campionati nazionali e non potranno accedere chiaramente neppure ad alcuna competizione europea. Ritorsioni anche contro i giocatori: non potranno indossare la maglia delle rispettive nazionali per qualsiasi tipo di competizione.
Ma Nyon ha anche annunciato che porterà la Superlega in tribunale con una richiesta di risarcimento danni tra i 50 e 60 miliardi di euro. Nessuno crede a uno scenario così rovinoso. Probabile che si arriverà a un accordo e che la stessa Superlega sarà messa in stand-by.
Superlega: Agnelli e critiche verso il nuovo format
L’opposizione di media, tifosi, UEFA, FIFA, governi e Commissione europea alla Superlega è totale. Il premier britannico Boris Johnson e il presidente francese Emmanuel Macron hanno annunciato battaglia, mentre l’italiano Mario Draghi si è detto schierato sulle posizioni della Commissione europea. Questa, tramite il portavoce Margaritis Schinas, ha lamentato la contrarietà della Superlega ai “valori dello sport in Europa”. La critica principale riguarda all’assenza di meriti sportivi per accedere al torneo. Su 20 squadre, 15 avrebbero ogni anno la certezza di parteciparvi, le restanti 5 lo farebbero sulla base di un invito, tutto da verificare e, in ogni caso, non scontato e relativo ai soli primi campionati nazionali.
Andrea Agnelli è finito nel mirino delle critiche, tra l’altro del presidente UEFA, Aleksander Ceferin, che lo ha definito “un traditore”. Il discendente della dinastia piemontese da anni cerca di portare la Juventus ai livelli massimi del calcio europeo, riuscendovi solo in parte. I livelli di fatturato sono effettivamente cresciuti, così come colpi di mercato come con Cristiano Ronaldo sembravano impensabili fino a pochi anni fa. Tuttavia, la squadra non risulta ancora del tutto competitiva con le grandi d’Europa, anche a causa delle limitate risorse di cui dispone. Per non parlare di Inter e Milan, escluse per molti anni dalla Champions e solo ultimamente in ripresa sul piano dei risultati sportivi.
Superlega: dove e quando vedere le partite e diritti TV
Non si conosce ancora né la piattaforma, né l’aggiudicatario delle partite di Superlega per il semplice fatto che non è stata ancora indetta neppure una gara.
I diritti TV Superlega varrebbero molto, molto di più dei 3,25 miliardi ad oggi incassati dalla UEFA per i tornei da essa organizzati. Considerate che le stesse stime dei protagonisti vedono il fatturato complessivo annuo a medio termine nell’ordine dei 10 miliardi di euro. A titolo di confronto, la National Football League in America incassa 10,3 miliardi di dollari all’anno dai diritti TV, una cifra che fa impallidire quelle spuntate dalla UEFA. E dire che il calcio sia lo sport più seguito al mondo. Evidentemente, il suo prodotto è sottovalutato nel Vecchio Continente.