Il Supporto Formazione Lavoro (SFL), una delle due misure introdotte nel 2024 in sostituzione del Reddito di Cittadinanza, si affianca all’Assegno di Inclusione. Questa misura è destinata a coloro che non rientrano nei criteri per l’Assegno di Inclusione.
Da gennaio, numerosi contribuenti hanno richiesto questo sussidio, ma sono state numerose anche le segnalazioni di domande respinte. Uno dei motivi di rifiuto adottati dall’INPS appare assurdo, come evidenziato dai due quesiti presentati oggi.
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Domande respinte? Agli interessati sembrano motivazioni assurde
A molti l’INPS sta respingendo le domande di SFL per via dell’ISEE.
“Salve, sono Rosa una donna singola, disoccupata, priva di redditi e disperata a tal punto da aver richiesto il Supporto Formazione e Lavoro. Prendevo il Reddito di Cittadinanza fino allo scorso anno mentre adesso sono esclusa dall’Assegno di Inclusione perché ho 42 anni. Troppo giovane per l’Assegno di Inclusione ma con i requisiti utili al Supporto Formazione e Lavoro. Ma l’INPS mi ha respinto la domanda. nella motivazione mi dice DSU non presente. Io invece ho l’ISEE in corso di validità.
Ho presentato domanda di Supporto Formazione e Lavoro il 10 gennaio e il giorno dopo ho prodotto la DSU per ottenere l’ISEE che ho scaricato regolarmente l’11 gennaio. Oggi, 15 marzo, dopo due mesi di attesa e di istruttoria, la mia domanda è respinta. Secondo il Contact Center INPS la domanda è respinta perché alla data della domanda l’ISEE non era ancora stato ottenuto. Ma per 24 ore di distanza? Dopotutto, loro chiudono l’istruttoria a marzo mica a gennaio. Oggi l’ISEE che serve a loro per la mia domanda lo trovano nella loro banca dati. La trovo una cosa assurda. Ho presentato domanda immediatamente, ma vi chiedo se si può fare ricorso sulla vecchia.”
Il secondo caso
“Buongiorno, sono andato dal Patronato il 12 gennaio scorso a presentare la domanda di Supporto Formazione e Lavoro.
Supporto Formazione Lavoro (SFL), domanda respinta, ecco un caso molto particolare
Effettivamente, definire “assurde” alcune delle domande respinte, sia per il Supporto Formazione e Lavoro che per l’Assegno di Inclusione, non è inappropriato. Purtroppo, entrambe le misure sono soggette a regole rigide, forse ancor più stringenti per il Supporto Formazione e Lavoro. Quest’ultima è rivolta a individui di età compresa tra i 18 e i 60 anni non compiuti.
Sono esclusi da questa misura coloro che non presentano disabilità, non hanno carichi di cura per figli molto piccoli, non sono dipendenti da droghe o alcol e non sono stati presi in carico dai servizi socio-sanitari. Di conseguenza, l’Assegno di Inclusione si indirizza a individui di età superiore ai 60 anni, minori di 18 anni, invalidi o persone assistite dai servizi socio-sanitari o con carichi di cura.
L’Assegno di Inclusione è partito meglio del Supporto Formazione Lavoro
L’Assegno di Inclusione, nei mesi di gennaio e febbraio, si è erogato ai beneficiari utilizzando il vecchio ISEE, scaduto il 31 dicembre 2023 e basato sui redditi e patrimoni del 2021. Al contrario, il Supporto Formazione e Lavoro non ha beneficiato di questa fase transitoria. Per accedere al Supporto Formazione e Lavoro, infatti, è necessario l’ISEE 2024, calcolato sui redditi e patrimoni del 2022.
Molti richiedenti, tra cui i due lettori menzionati, hanno visto la propria domanda respinta per non aver presentato un ISEE valido al momento della richiesta. Ciò dimostra che, in nessun caso, l’ISEE 2023 si ritiene sufficiente per l’SFL.
ISEE fatto in ritardo rispetto alla domanda? anche di 24 ore non va bene
La validità dell’ISEE al momento della presentazione della domanda di accesso al beneficio è un requisito imprescindibile. Pertanto, qualora l’ISEE si presenti successivamente alla domanda, ossia in data postuma, la reiezione della stessa è giustificata. Tale interpretazione delle norme appare, a nostro avviso, particolarmente severa.
È probabile che, anche qualora l’ISEE si presenti lo stesso giorno della domanda per il Supporto Formazione e Lavoro ma dopo la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), la domanda venga comunque respinta. In sintesi, l’INPS richiede che l’interessato presenti prima la DSU e ottenga un ISEE valido prima di inoltrare la domanda per l’SFL.
Di norma, il processo di ottenimento dell’attestazione ISEE attraverso CAF e Patronati richiede diversi giorni. Solo dopo aver acquisito questa certificazione, l’individuo è considerato idoneo a presentare la domanda di sussidio.
Fare subito una nuova domanda è la soluzione ideale per prendere prima o poi il Supporto Formazione Lavoro
Il nostro secondo lettore è uno di quelli che ha presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) contemporaneamente alla domanda di sussidio, ma si è scontrato con i lunghi tempi di rilascio della certificazione ISEE. Al contrario, la nostra prima lettrice, agendo autonomamente nell’area riservata del sito dell’INPS, è riuscita a ottenere l’ISEE lo stesso giorno della presentazione della DSU.
Tuttavia, anche per lei, il processo non è stato fruttuoso poiché avrebbe dovuto presentare prima la DSU, ottenere l’ISEE e solo successivamente inoltrare la domanda di Supporto Formazione e Lavoro, mentre ha proceduto nell’ordine inverso.
La strategia adottata dalla prima lettrice rappresenta l’approccio ideale che suggeriamo anche al secondo lettore. Presentare un ricorso non è considerata la soluzione migliore, soprattutto dato che il sussidio ha una durata di 12 mesi e non è previsto che sia rinnovabile.
Ecco come risolvere il tutto
La nostra prima lettrice ha prontamente inoltrato una nuova domanda di Supporto Formazione e Lavoro, una mossa che consideriamo assolutamente appropriata. Con questa nuova istanza, non dovrebbero esserci ulteriori ostacoli che impediscono l’approvazione della sua richiesta, a patto che i requisiti richiesti siano effettivamente soddisfatti al 100%, come lei stessa afferma.
Tuttavia, questo comporta l’avvio di un nuovo processo di valutazione da parte dell’INPS, che potrebbe richiedere ulteriori mesi di attesa. È importante sottolineare che, in casi simili, non si ricevono pagamenti retroattivi. Di conseguenza, il posticipare l’accesso al sussidio comporta anche uno slittamento della scadenza del periodo di fruizione: se i lettori avessero ottenuto il sussidio a marzo, lo avrebbero esaurito a marzo 2025.
Ora, con una possibile approvazione in aprile o maggio, la scadenza si sposterà a quel periodo dell’anno successivo.