Swap sui tassi, come scambiare interessi fissi con variabili

Gli swap sui tassi sono contratti derivati di tutela contro il rischio derivante dai movimenti degli interessi sul mercato. Vediamo come funzionano.
8 anni fa
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I contratti di “swap” sono strumenti derivati, che hanno fatto la loro comparsa sui mercati finanziari agli inizi degli anni Ottanta. Essi nascono con una finalità essenzialmente di tutela delle parti dai rischi di variazione dei prezzi o tassi sottostanti e consistono nello scambio di flussi finanziari da calcolare con criteri predefiniti e a date prefissate. Uno dei contratti di “swap” più noti è quello sui tassi (“interest rate swap”). Questi scambiano di norma gli interessi a tasso fisso contro gli interessi a tasso variabile, calcolati su un capitale, detto “nozionale”.

Lo swap sui tassi vede una parte, denominata acquirente, ricevere i tassi variabili, in cambio dell’erogazione dei tassi fissi. Essa è la parte “long”. Al contrario, chi riceve i tassi fissi, in cambio dell’erogazione di quelli variabili, si definisce venditore ed è la parte corta del contratto o “short”. In questo genere di contratti, il nozionale, ovvero la base di calcolo degli interessi, è uguale per entrambe le parti, così da creare situazioni di perfetta equità nelle condizioni iniziali. Ma vediamo adesso un esempio concreto per capire meglio.

Esempio concreto

Immaginiamo che l’impresa A abbia contratto un finanziamento a tasso fisso (5% annuo) con una banca dal valore di un milione di euro e di durata decennale. Per ipotesi, si ha un’altra azienda, la B, che ha preso in prestito, invece, un milione di euro a dieci anni, ma al tasso variabile pari all’Euribor a 12 mesi + uno spread del 5%. Le parti potrebbero decidere di ripararsi contro il rischio tassi, la prima temendo che essi scendano, la seconda che essi salgano. A questo punto, stipulano un contratto di swap, con cui l’impresa A corrisponderà ogni anno un interesse del 5% all’impresa B, ricevendo in cambio un interesse pari all’Euribor a 12 mesi + uno spread del 5%. Il nozionale è considerato costante lungo l’intero arco di durata del contratto di swap.

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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