Taglio di 260 euro sulle detrazioni Irpef. Un esempio pratico

La riforma fiscale rimette mano alle detrazioni Irpef, previsto un taglio di 260 euro da coordinare con gli ulteriori paletti già in essere
9 mesi fa
2 minuti di lettura
Foto © Pixabay

Per l’anno 2024 la riforma fiscale ha previsto un taglio alle detrazioni Irpef di 260 euro. Il Governo da qualche parte ha dovuto trovare i fondi da stanziare per l’accorpamento dei primi due scaglioni reddituali Irpef e delle relative aliquote di tassazione. Il nuovo taglio si aggiunge agli ulteriori paletti già in essere dal 2020. Facciamo riferimento all’obbligo di pagamento tracciabile e al taglio delle detrazioni per i redditi superiori a 120.000 euro.

Da qui, in alcuni casi, può risultare complicato districarsi tra le varie norme per capire effettivamente rispetto ad una determinata spesa a quanto ammonta l’effettiva detrazione.

In considerazione di ciò, dopo aver fatto un richiamo alle principali disposizioni in materia di detrazioni Irpef, vediamo con un esempio pratico come calcolare lo sconto fiscale spettante in dichiarazione dei redditi. 730 o modello Redditi.

Il taglio alle detrazioni Irpef nella riforma fiscale

Partiamo dal nuovo taglio di 260 euro inserito nel D.lgs 216/2023.

Solo per il periodo d’imposta 2024,  per i contribuenti titolari di un reddito complessivo superiore a 50.000 euro, è prevista una riduzione di un importo pari a 260 euro dell’ammontare della detrazione dall’imposta lorda spettante per l’anno 2024.

L’abbattimento di 260 euro opera rispetto:

  • agli oneri per i quali la detrazione delle spese sostenute è fissata nella misura del 19 per cento dal TUIR o da qualsiasi altra disposizione fiscale;
  • alle erogazioni liberali in favore dei partiti politici di cui all’articolo 11 del decreto-legge 28 dicembre 2013, n. 149, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 1310;
  • ai premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi di cui all’articolo 119, comma 4, quinto periodo, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34.

E’ sempre garantita la piena detrazione delle spese sanitarie (detrazione al 19%) indipendentemente dal reddito annuo conseguito.

Si ponga attenzione al fatto che il limite reddituale di 50.000 euro deve essere verificato  al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze.

Taglio di 260 euro sulle detrazioni Irpef. Un esempio pratico

Il taglio di 260 euro opera per i titolati di redditi superiori a 50.000 euro. Coloro i quali invece hanno un reddito superiore a 120.000 euro devono considerare anche un ulteriore taglio. Già in essere dal 2020.

In particolare, le detrazioni del 19% di cui all’art. 15 del DPR 917/86, TUIR:

  • spettano per intero ai titolari di reddito complessivo fino a euro 120.000;
  • in caso di superamento del predetto limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a euro 240.000 (art. 15, comma 3-bis, del TUIR).

Dunque abbiamo, un obbligo di pagamento tracciabile e una doppia franchigia.

Sono interessate da tale ulteriore taglio le spese di: intermediazione immobiliare, veterinarie, per servizi di interpretariato dei soggetti riconosciuti sordi, funebri, di istruzione non universitaria, di istruzione universitaria, per minori o maggiorenni con DSA, ecc.

Al contrario, indipendentemente dal reddito, la detrazione è piena per  le spese sostenute per gli interessi passivi per mutui e per le spese sanitarie.

Detto ciò, ipotizziamo che un contribuente abbia pagato ad inizio 2024 spese di istruzione scolastica pari a 800 euro. Il suo reddito complessivo ammonta a 140.000 euro.

In primis, come da circolare 2 sula riforma fiscale,  dobbiamo verificare quale sia la percentuale di detrazione effettivamente spettante. Ci serviremo di questa formula:

100 x (240.000-reddito)/120.000. Otteniamo una percentuale pari all’83,33%. La detrazione piena sarebbe pari a 152 euro (800*19%). In applicazione della percentuale dell’83,33%, la detrazione spettante è pari a 126,66 euro (127 euro, arrotondato). Tuttavia, con il nuovo taglio di 260 euro (da sottrarre a 126,66), la detrazione si azzerà. Dunque il beneficio fiscale in dichiarazione dei redditi sarà nullo.

Riassumendo…

  • La riforma fiscale interviene in materia di detrazioni Irpef;
  • viene previsto un taglio di 260 euro per i titolati di redditi superiori a 50.000 euro;
  •  Il nuovo taglio si aggiunge agli ulteriori paletti già in essere dal 2020.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

bonus ristrutturazione
Articolo precedente

Bonus ristrutturazione, da NON residenziale a residenziale (requisiti)

pensione albania
Articolo seguente

A chi ha lavorato in Italia e in Albania quale pensione conviene chiedere?