Pubblicato il 13 novembre il testo della delibera che, a partire dal 1 gennaio 2019, dispone del ricalcolo retroattivo con il sistema contributivo per i vitalizi degli ex senatori.
Il testo della delibera in questione ricalca in tutto e per tutto quello approvato dall’Ufficio della Presidenza della Camera il 12 luglio scorso.
Taglio vitalizi: cosa prevede il documento?
Per le anzianità maturate prima del 2012 verrà costituito un montante contributivo individuale pari al 33% dell’indennità parlamentare corrisposta durante i periodi di mandato. A tale cifrà, poi, si sommerà eventuale contribuzione spettante per la concessione della pensione ai superstiti.
Il vitalizio, così calcolato, sarà poi rivalutato alla data di decorrenza con l’indice del PIL.
Garanzie per gli ex senatori
Nel testo sono state individuate anche delle garanzie per gli ex senatori che subiranno il predetto ricalcolo: vi sarà un limite minimo sotto il quale l’importo del vitalizio non potrà scendere ed è stato individuato con quello che un senatore avrebbe maturato nella passata legislatura applicando il sistema contributivo ed un’età di 65. L’importo sotto il quale il vitalizio degli ex senatori non potrà scendere, in base a questa garanzia, è di 980 euro lordi al mese. Se per il parlamentare in questione viene riconosciuta situazione di disagio economico il valore del vitalizio potrà essere incrementato dal Consiglio di Presidenza, del 50%.
In quali casi ricorre la situazione di disagio del Parlamentare? Nei seguenti casi:
- Il Parlamentare non percepisce altri redditi annui di ammontare superiori all’assegno sociale (esclusa abitazione principale);
- Il parlamentare è affetto da patologie gravi che richiedono terapie salvavita o sia affetto da stati patologici sottesi a situazioni di invalidità riconosciuta dalle autorità competenti.