La Banca Centrale Europea (BCE) ha tagliato i tassi di interesse per tre volte quest’anno. Il tasso di riferimento è sceso dal 4,50% al 3,40%, mentre quello sui depositi bancari, diventato da anni il vero benchmark nell’Eurozona, è passato dal 4% al 3,25% nel giro di quattro mesi e mezzo. Una mossa che ha già spinto verso il basso i rendimenti sovrani, così come anche gli interessi su mutui e prestiti. Ma prima o poi finirà per beneficiare anche gli inquilini, che in Italia ammontano a quasi 12 milioni di persone.
Mercato immobiliare colpito dal caro mutui
Il mercato immobiliare, come sappiamo, ha preso una bella botta negli ultimi anni. Le compravendite sono diminuite e i prezzi delle case sono scese, tranne che a Milano e in qualche altra area minoritaria del Bel Paese. Le banche hanno dovuto alzare il costo dei mutui, per cui le famiglie interessate a comprare un immobile si sono o viste negato l’accesso o neanche sono entrate in filiale a richiedere l’erogazione. Molti proprietari stessi hanno deciso di non vendere, in attesa di tempi migliori.
Casa come investimento
Gli inquilini sembrano restare ai margini di questi discorsi, mentre non è così. La casa è per molte famiglie un bene d’investimento. E in quanto tale, la convenienza ad acquistarla dipende dal rendimento offerto e dalle alternative disponibili sul mercato. Dal 2022 in avanti è accaduto che i titoli di stato italiani abbiano offerto rendimenti netti molto interessanti dopo anni estremamente avidi. Un anno fa, il BTp a 10 anni garantiva fino a più del 4,30% al netto dell’imposizione fiscale.
In questa fase, i rendimenti stanno già ripiegando e il decennale viaggia a poco più del 3%. La casa sta tornando appetibile come bene d’investimento. Metterla a reddito ora conviene relativamente di più di alcuni mesi fa. Se la tendenza si consoliderà, nei prossimi mesi assisteremo a maggiori compravendite.
Benefici iniziali per inquilini
Sul mercato dovremmo assistere, dunque, ad un aumento dell’offerta di case in affitto. E questo porterebbe a sua volta a calmierare i prezzi dei canoni, a tutto vantaggio degli inquilini. C’è da dire, comunque, che il taglio dei tassi tende a sostenere i prezzi degli immobili per la maggiore domanda di mutui. Con il tempo, i rincari si trasferirebbero proprio sui canoni. Chi ha comprato una casa per affittarla, infatti, punta a ricavare un certo rendimento. Maggiore è stato il costo sostenuto, maggiore anche il canone che pretenderà. In un primo momento, comunque, è probabile che siano gli inquilini a risentire positivamente delle allentate condizioni monetarie.