Divario tra TAN e TAEG diminuisce al crescere del prestito
Ma non si tratta sempre di un trucco o di alte spese per l’istruttoria, etc. Gli altri costi diversi dal tasso d’interesse sono, infatti, sempre o quasi sempre fissi, ovvero non variano al crescere dell’importo finanziato. Esempio: le spese per l’istruttoria di una pratica sono uguali, sia che il cliente stia richiedendo 5.000 euro, sia che ne stia richiedendo 50.000. Tuttavia, il loro peso cresce, man mano che l’importo richiesto si abbassa.
Se ipotizziamo oneri complessivi diversi dagli interessi per 100 euro e gravanti su finanziamento a un anno da 1.000 euro, la loro incidenza sarà pari a circa il 10%, mentre nel caso in cui il finanziamento fosse di 4.000 euro, scenderebbe al 2,5%. Dunque, il divario tra TAN e TAEG tende ad ampliarsi per i piccoli prestiti e/o per quelli di durata inferiore. Infatti, man mano che il periodo dell’ammortamento cresce, gli altri oneri si spalmano su un numero maggiore di anni, pesando sempre meno su ciascun anno e riducendo così le distanze tra TAEG e TAN, al netto delle altre considerazioni.