L’Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il sistema idrico dal 1° gennaio 2017 ha abolito le due tariffe per l’energia elettrica D2 e della D3. Esse venivano applicate sia sul servizio di maggior tutela che sul mercato libero indipendentemente dal fornitore con il quale si era fatto l’allacciamento. Esse sono state sostituite con un’unica tariffa di distribuzione detta TD per i servizi di rete. Ecco le info e come fare per risparmiare sulla bolletta della seconda casa.
La tariffa TD
Il prezzo della bolletta della luce per le tariffe TD non dipende più dal corrispettivo fisso che si paga per il contatore o da quello che varia a seconda del consumo sostenuto effettivamente o infine dal corrispettivo della potenza. Con la nuova tariffa TD, la gestione del contatore e il corrispettivo per il trasporto è uguale per tutti gli utenti siano essi residenti che non residenti. Per queste ultime categorie, però, esiste una distinzione per quanto concerne gli oneri di sistema. Per i residenti, infatti, essi vengono applicati in quota energia mentre per i non residenti sia in quota fissa che in quella energia.
Bolletta seconda casa più cara, ecco come risparmiare
Prima c’era la tariffa D2, destinata a coloro che erano residenti nell’appartamento nel quale richiedevano l’utenza. Costoro avevano una potenza erogata limitata fino a 3 Kw. Coloro che invece non erano residenti nel comune in cui abitavano oppure coloro a cui serviva una potenza maggiore di 3 chilowattora dovevano propendere per una tariffa D3 che ovviamente era più costosa.
Con l’introduzione della tariffa unica TD, invece, si è andati incontro alle esigenze delle famiglie più numerose che non riuscivano ad esplicare le funzioni quotidiane con soli 3 Kw. Di conseguenza le bollette per i non residenti con seconda casa e con consumi elettrici bassi hanno subito un rincaro del 30%.
C’è però un modo per risparmiare sulla bolletta della seconda casa. Il consiglio è quello di confrontare la propria tariffa della luce scegliendo tra quelle migliori ed in base alle proprie esigenze di consumo. Si ricorda inoltre che il bonus per disagio economico o fisico non si applica alle seconde case. L’unica eccezione si verifica quando il familiare che ha il bonus sociale ha la residenza nella seconda casa. In ogni caso, comunque, è importante chiarire che si potrà usufruire del bonus energetico, però, solo in una delle due case e non in entrambe.
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