Tassa di soggiorno diventa tassa di ingresso e sbarco: quanto pagano i turisti che non dormono in hotel?

Tassa di soggiorno? Non solo: a Venezia arriva la tassa di sbarco per i turisti che non si fermano a dormire. E l'esempio sta già ispirando altre città d'arte italiane
6 anni fa
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Approvata a Venezia la tassa di sbarco per i turisti che non si fermano in hotel a dormire. Uno dei limiti della tassa di soggiorno infatti, è proprio quella di essere applicata solo ai turisti in hotel. Non paga chi visita la città in giornata e neppure chi dorme in strutture abusive o case private. Come ha spiegato Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, “le nostre città sono musei: come accade nei musei, è giusto pagare il biglietto d’ingresso”. Finora, spiega dunque Bocca, siamo “stati contrari alla tassa di soggiorno per come era stata impostata perché gravava soltanto su coloro che soggiornano negli alberghi.

In questo modo, invece, pagano tutti: penso anche a chi alloggia in strutture abusive, non denunciate. Tutto quello che crea emersione, va bene: finalmente cominceremo a giocare ad armi pari”. E l’esempio di Venezia potrebbe essere emulato anche da altre città italiane, con la premessa che, eventualmente, dovrà sostituire la tassa di soggiorno e non aggiungersi a questa (altrimenti qualcuno rischierebbe di pagare doppio e per gli hotel potrebbe essere controproducente come impatto sul turismo).

Già si è detto favorevole all’applicazione di questa tassa anche il Dario Nardella, che in un’intervista ha spiegato: “sono d’accordo sul ticket di ingresso. Serve a bilanciare i costi per la comunità, considerando che il funzionamento delle città d’arte è tutto sulle spalle dei contribuenti”. Tuttavia “servirebbe una legge nazionale, uguale per tutte le città d’arte. Non è sensato avere norme ad hoc. Venezia e Roma le hanno, mentre le altre hanno solo un’imposta di soggiorno limitata a 5 euro. Firenze e le altre città turistiche non sono da meno. Nelle prossime settimane all’Anci discuteremo di come si possa utilizzare una misura omogenea per tutte”.

Una formula che piace anche in zona Cinque Terre: Fabrizia Pecunia, sindaco di Riomaggiore, ha spiegato che servono fondi per conservare il territorio.

Nel frattempo infatti è stato stabilito l’aumento della tassa di soggiorno da uno a due euro per i primi tre giorni di permanenza.
La normativa prevede che l’importo massimo, consentito per entrambi i contributi (di sbarco e di soggiorno) possa essere di 10 euro. Per il momento a Venezia andrà dai 2,5 ai 5 euro.

Tassa di soggiorno in Italia: ecco le città in cui si paga e quanto costa

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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