Prosegue lo scontro a livello politico sulla tassa di successione per i ricchi. La proposta del segretario del Pd Enrico Letta ha infatti acceso un fervente dibattito fra i partiti che sostengono il governo Draghi.
In sostanza Letta chiede che siano innalzate le aliquote di successione e donazione di chi ha un patrimonio superiore a 5 milioni di euro. Una misura che andrebbe a colpire meno del 1% della popolazione ma che aiuterebbe molto i giovani.
Letta come Robin Hood
In sostanza si tratterebbe di colpire un po’ di più i ricchi per aiutare i giovani che più di tutti stanno pagando la crisi della pandemia.
Il Pd conferma quindi di essere il partito delle tasse e punta a ricattare la maggioranza di governo che entro luglio darà corso alla riforma del fisco. Letta insiste per inserire la misura più onerosa per i ricchi insistendo sul fatto che l’Italia, dal punto sulle tasse di successione, è considerata un paradiso fiscale.
Tassa successione non tocca ceto medio
Letta precisa ai microfoni di Rai Tre che il ceto medio non verrà nemmeno sfiorato da questa eventuale tassa di successione più aspra.
“Non c’è nessuno del ceto medio toccato da questa misura. Negli anni è stata fatta una operazione per la quale sono state tolte tasse ai ricchissimi e la gente normale difende i ricchissimi ai quali sono state tolte tasse, è incomprensibile. Io spingo perchè quelle risorse siano utilizzate per la dote ai 18 enni“.
Quanto si paga
Secondo la legge in vigore, in Italia le tasse di successione si pagano a seconda del grado di parentela. L’imposta è applicata in linea retta nella misura del 4%, ma con una franchigia di 1 milione di euro (1,5 milioni in caso di beneficiari invalidi).
Tra fratelli, l’imposta sale al 6% con franchigia di 100.000 euro e al 8% nei restanti gradi di parentela senza franchigia. Titoli di Stato e polizze sulla vita sono in ogni caso esenti da imposte di successione. Si tratta di imposte molto basse rispetto altri principali Paesi europei.
Letta, convinto ricchi vogliano aiutare giovani
Il segretario del pd è infine convinto che i ricchi italiani siano disposti ad aiutare un giovane 18 enne. Magari si tratta di un ragazzo che nasce in un posto sfortunato e non ha i genitori che possano mantenerlo agli studi.
“Se in Italia la tassa di successione non esiste ma negli altri Paesi sì, e i ricchi degli altri Paesi la pagano, non vedo perché questo non possa avvenire anche qua. Credo che i ricchi italiani siano disposti ad aiutare, a dare un contributo a un giovane che nasce in un posto sfortunato o che non ha alle spalle una famiglia che gli permette studi e una formazione di livello“.
Tutti buoni propositi che però non trovano adeguata rispondenza fra le altre forze politiche. Anche il M5S teme che un intervento sulla tassa di successione rischia di aumentare la raccolta fiscale che però non andrebbe nella direzione giusta. Facile che il maggior gettito finisca nella fiscalità generale e i giovani restino con i problemi di sempre da risolvere.