In questi giorni si sta tanto parlando dell’introduzione della cosiddetta “tassa minima globale”. Si tratta di un’imposta con aliquota minima (attualmente si parla del 15%) in capo ai profitti generati dalle multinazionali.
Lo scopo è quello di evitare il fenomeno della concentrazione del gettito fiscale in pochi paesi, ossia in quelli con una normativa fiscale più favorevole.
La proposta dell’aliquota minima globale, che è stata avanzata dagli Stati Uniti, ha trovato il favore del nostro Ministro dell’Economia e delle finanze, Daniele Franco, il quale, con un recente comunicato stampa, ha manifestato grande interesse.
Tassa minima globale con aliquota al 15%, favorevole il Ministro Franco
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco – con il comunicato stampa n. 99 del 21 maggio 2021, pubblicato sul sito del MEF – ha manifestato grande apprezzamento verso la proposta statunitense dell’introduzione di una global tax sui profitti delle multinazionali.
“Accolgo con favore la proposta avanzata dal Tesoro degli Stati Uniti per introdurre un’aliquota fiscale minima globale di almeno il 15%”; ha spiegato il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco. “Questo è un altro passo importante verso un accordo sulla nuova architettura fiscale internazionale”.
“Le discussioni tecniche presso l’OCSE stanno procedendo bene. La prospettiva di raggiungere una soluzione globale e basata sul consenso sui due pilastri della riforma fiscale internazionale, spiega Franco, è ora concreta.
In qualità di Presidenza del G20, stiamo compiendo tutti gli sforzi per garantire il raggiungimento di un accordo politico alla riunione del G20 di luglio a Venezia”, conclude il ministro.
Tassa minima globale, articoli correlati
- La brutta china dell’Italia, che sulla tassa di successione già mette le mani sul futuro post-Covid
- Letta e l’ossessione della sinistra per la tassa di successione, ma Draghi ferma la stangata
- Cos’è la ‘shrinkflation’ e come minaccia il nostro potere di acquisto senza che ce ne accorgiamo