Tassa patrimoniale sopra 600.000 euro
Per prima cosa, non si capisce bene come e chi potrà determinare gli effettivi metri quadrati di esposizione al sole e quale possa considerarsi una bella vista panoramica o meno. Tralasciando il non trascurabile caos, che quasi certamente scaturirà nei mesi prossimi tra gli uffici del catasto, diverse associazioni di costruttori hanno manifestato già da mesi la loro contrarietà, sostenendo come negli ultimi dieci anni, al fine di migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni, molte palazzine siano state costruite proprio esposte a sud, in modo da sfruttare la luce del sole e abbassare i consumi.
Ciò che sembrava essere una buona idea (e lo è), si sta rivelando una pessima soluzione ai fini fiscali, perché adesso lo stato quasi incentiva i costruttori a fabbricare immobili con vista verso nord e magari a ridosso di un burrone o di un cimitero.
La stangata non finisce qui, perché la maggioranza ha trovato un accordo per tassare i patrimoni di valore almeno pari a 600.000 euro, incluse le abitazioni. Il tutto è finalizzato a spostare il peso della tassazione dai dipendenti pubblici, in particolare, al settore privato e dalle imposte dirette a quelle indirette, come già accaduto con l’IVA. Forse il governo Costa non arriverà a fine legislatura, essendo frutto di un’alchimia parlamentare, ma ad oggi ha dimostrato che la sua sopravvivenza viene prima del buon senso. Chissà che certe idee non travalichino i confini della penisola iberica. (Leggi anche: Il Portogallo abbandona l’austerità)