Tassa sul gancio, il fisco la rispolvera dopo 20 anni e chiede gli arretrati

Tra incredulità e stupore alcune aziende stanno ricevendo dal fisco delle lettere con cui si chiede di pagare la tassa sul gancio (inclusi gli arretrati)
1 anno fa
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tassa sul gancio
Foto © Pixabay

Circa 40.000 piccole aziende stanno ricevendo una lettera dall’Agenzia Entrate in cui si chiede di pagare la somma di 45 euro e tre anni di arretrato. Si tratta della c.d. tassa sul gancio.

L’anomalia di queste lettere risiede sia nei destinatari sia nel presupposto. Infatti, si tratta di una tassa che non viene richiesta da circa 20 anni.

Inoltre le lettere del fisco sono indirizzate solo alle aziende che operano in Friuli Venezia Giulia e si sta chiedendo la tassa anche a chi non ha alcun gancio traino installato sull’automezzo.

A chi arrivano le lettere

La tassa sul gancio si paga sugli automezzi che hanno installato il gancio traino. Il punto è che l’Agenzia Entrate sta inviato le lettere di recupero di questa tassa alle aziende in possesso di automezzo sotto le 3,5 tonnellate il cui libretto presenta valori di massa rimorchiabile tecnicamente ammissibile, a prescindere se l’automezzo abbia installato o meno struttura di traino.

Quindi, una tassa sul gancio anche laddove il gancio in realtà non è installato.

Ricordiamo anche che se l’azienda vorrebbe farsi installare il gancio dovrebbe andare presso un’autofficina accreditata. Inoltre è necessario chiedere aggiornamento del libretto di circolazione a seguito di rilascio del certificato di conformità.

Tassa sul gancio, le anomalie

La tassa sul gancio è una tassa che ormai il fisco non riscuote più in Italia da oltre un ventennio. E qui, la prima anomalia riscontrata da Confartigianato imprese del Friuli Venezia Giulia.

Perché le lettere di recupero della tassa le stanno ricevendo solo le aziende che si trovano in questa regione e non anche in tutte le altre parti del Paese?

Altra denuncia è che il fisco sta chiedendo una tassa anche laddove il presupposto non esiste. Una tassa che viene chiesta solo sulla potenzialità dell’automezzo. Ossia la possibilità di installarvi in gancio traino.

Insomma una tassa applicata solo su quanto scritto nel libretto di circolazione. Molte delle aziende destinatarie della lettera sono in possesso dell’automezzo ma su di esso nessun gancio è presente.

Molti sono gli studi legali della regione Friuli che si stanno offrendo ai contribuenti per presentare ricorso contro queste lettere. L’appello anche di Confartigianto alle istituzioni politiche parlamentari e governative ad intervenire per fare chiarezza sulla questione.

Riassumendo…

  • molte aziende del Friuli Venezia Giulia in possesso di automezzo stanno ricevendo dall’Agenzia Entrate una lettera di compliance sul pagamento della tassa sul gancio
  • una tassa che il Italia non viene riscossa da oltre 20 anni
  • il problema è che e lettere le stanno ricevendo le sole aziende del Friuli (e non anche quelle delle altre regioni) e che si chiede il pagamento della tassa anche laddove nessun gancio è installato
  • ecco, quindi, che Confartgianato Imprese del Friuli Venezia Giulia chiede l’intervento parlamentare e governativo per fare chiarezza su quanto sta accadendo.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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