Tassa vidimazione 2025 in scadenza: chi deve pagare, quanto e come

La tassa vidimazione 2025 è un obbligo per molte società ed enti commerciali, con scadenza fissata al prossimo 17 marzo
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tassa vidimazione libri
Foto © Pixabay

La tassa vidimazione 2025 è un tributo obbligatorio per alcune categorie di società ed enti commerciali che devono provvedere alla tenuta dei libri sociali.

Anche per quest’anno, il termine per effettuare il versamento è fissato al 16 marzo 2025, ma trattandosi di una domenica, la scadenza slitta automaticamente al 17 marzo 2025. Il pagamento deve essere effettuato con modalità precise per evitare sanzioni ed eventuali interessi di mora.

Chi deve pagare la tassa vidimazione 2025

Nelle scadenze fiscali di marzo 2025, l’obbligo di versamento della tassa vidimazione riguarda specifiche categorie di soggetti giuridici, tra cui:

  • società di capitali (SpA, Srl, Sapa);
  • società consortili;
  • aziende speciali degli enti locali;
  • consorzi costituiti tra enti locali;
  • enti commerciali.

Anche le società in liquidazione rientrano tra i soggetti obbligati al pagamento della tassa vidimazione 2025.

Esenzioni

Sono invece esonerati dall’obbligo di versamento:

  • società di persone (Snc, Sas);
  • società cooperative;
  • società di mutua assicurazione;
  • enti non commerciali;
  • società di capitali sportive dilettantistiche.

Questi soggetti, infatti, non sono tenuti alla bollatura e numerazione dei libri sociali secondo la normativa vigente.

Quanto si deve pagare? Gli importi

L’ammontare della tassa vidimazione 2025 non è calcolato sulla base di aliquote variabili, ma è fissato in maniera forfettaria in relazione al capitale sociale risultante al 1° gennaio 2025. Gli importi da versare sono i seguenti:

  • 516,46 euro per le società con capitale sociale superiore a 516.456,90 euro;
  • 309,87 euro per tutte le altre società con capitale sociale inferiore alla soglia sopra indicata.

Modalità di versamento della tassa vidimazione 2025

Il pagamento della tassa vidimazione 2025 deve essere effettuato in base alla situazione della società o dell’ente:

  • per le società già attive al 1° gennaio 2025, il versamento va effettuato entro il 17 marzo 2025 utilizzando il Modello F24, con il codice tributo 7085;
  • per le società costituite nel corso del 2025, il pagamento deve avvenire prima della dichiarazione di inizio attività, tramite bollettino di conto corrente postale intestato a: Agenzia delle Entrate – Centro Operativo di Pescara – Bollatura Numerazione Libri Sociali

Tassa vidimazione libri sociali 2025: in caso di mancato pagamento

Il mancato o insufficiente pagamento della tassa vidimazione 2025 comporta di conseguenza l’applicazione di sanzioni amministrative, che possono essere sanate attraverso il ravvedimento operoso 2025.

In questo caso, oltre alla sanzione, è necessario corrispondere gli interessi di mora, calcolati in base al tasso annuo legale, per ogni giorno di ritardo nel versamento.

Il versamento delle somme dovute deve essere effettuato con le seguenti modalità:

  • sanzione: si utilizza il Modello F23, con il codice tributo 678T. Nel campo “Codice Ufficio” va inserito il codice RCC, mentre nel campo “Causale” il codice SZ. L’anno di riferimento da indicare è 2024;
  • imposta omessa e interessi: il pagamento deve avvenire con Modello F24, impiegando il codice tributo 7085.

Riassumendo

  • Scadenza pagamento: la tassa vidimazione 2025 deve essere versata entro il 17 marzo 2025.
  • Soggetti obbligati: società di capitali, consorzi, aziende speciali ed enti commerciali.
  • Importo dovuto: 516,46 euro per capitale oltre 516.456,90 euro, ovvero 309,87 euro negli altri casi.
  • Modalità di pagamento: Modello F24 per società attive, bollettino postale per nuove costituzioni.
  • Sanzioni per mancato pagamento: ravvedimento operoso con sanzioni e interessi di mora giornalieri.
  • Regolarizzazione tardiva: Modello F23 per sanzioni, Modello F24 per imposta e interessi.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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