La disciplina fiscale delle mance ha subito notevoli cambiamenti negli ultimi anni, offrendo un regime di tassazione più favorevole per i lavoratori impiegati nel settore turistico e della ristorazione. Questi cambiamenti si inseriscono in un contesto normativo volto a riconoscere l’importanza economica delle mance come parte integrante del reddito da lavoro dipendente.
Le mance ricevute dai dipendenti di strutture ricettive e di somministrazione di alimenti e bevande, sia in contanti sia attraverso strumenti di pagamento tracciabili, rappresentano a tutti gli effetti reddito da lavoro dipendente.
Tassazione mance: imposta sostitutiva dal 2023
La legge di bilancio 2023 ha segnato una svolta importante in materia di tassazione delle mance. I commi da 58 a 62 hanno introdotto un’imposta sostitutiva con un’aliquota agevolata del 5%. Questo regime si applica automaticamente, a determinate condizioni, ai lavoratori dipendenti del settore privato operanti in strutture ricettive e di ristorazione.
Per accedere a questo beneficio, è necessario rispettare alcune condizioni fondamentali:
- Limite di reddito annuo: il reddito da lavoro dipendente non deve superare i 50.000 euro nell’anno precedente.
- Franchigia sulle mance: l’imposta sostitutiva si applica entro il 25% del reddito complessivo derivante dalle prestazioni lavorative nello stesso anno.
Questo approccio ha permesso di alleggerire il carico fiscale sui lavoratori, incentivando al contempo la trasparenza nella gestione delle mance.
Le novità previste dalla Legge di Bilancio 2025
Con l’approvazione della legge di bilancio 2025 (Legge n. 207/2024), il regime di tassazione agevolata è stato ulteriormente ampliato, aumentando la platea dei beneficiari. Le principali modifiche riguardano:
- Innalzamento del limite di reddito: la soglia massima di reddito annuo per accedere al regime agevolato è stata aumentata da 50.000 a 75.000 euro.
- Incremento della franchigia: il limite di reddito entro cui si applica l’imposta sostitutiva passa dal 25% al 30% del reddito annuo.
Questi interventi normativi rappresentano un significativo passo avanti, rendendo il regime di tassazione sulle mance ancora più accessibile a un numero maggiore di lavoratori.
Applicazione e gestione della tassazione agevolata mance
Il datore di lavoro è responsabile dell’applicazione automatica dell’imposta sostitutiva, qualora il lavoratore soddisfi i requisiti previsti. La procedura prevede l’utilizzo dei codici tributo definiti nella Risoluzione n. 16/E del 2023 per il versamento dell’imposta sostitutiva mance.
In caso di mancata applicazione del regime agevolato da parte del datore di lavoro, o qualora il lavoratore preferisca il regime ordinario, è possibile modificare la scelta attraverso la dichiarazione dei redditi. La Circolare n. 26/E del 2023 dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il lavoratore può optare per il regime più favorevole. Ad esempio:
- Se il datore di lavoro ha applicato l’imposta sostitutiva, il lavoratore può scegliere di assoggettare le mance alla tassazione ordinaria.
- Se il datore di lavoro non ha applicato l’imposta sostitutiva, il lavoratore può comunque richiederne l’applicazione nella propria dichiarazione dei redditi.
Questa flessibilità consente ai lavoratori di ottimizzare la propria posizione fiscale, scegliendo la soluzione più conveniente in base alle proprie circostanze personali.
Riassumendo
- Mance come reddito: Le mance rappresentano reddito da lavoro dipendente e sono soggette a tassazione.
- Imposta sostitutiva 2023: Introdotta aliquota agevolata del 5% per lavoratori con reddito fino a 50.000 euro.
- Modifiche 2025: Limite di reddito elevato a 75.000 euro; franchigia aumentata al 30%.
- Applicazione automatica: Il datore applica il regime sostitutivo, salvo diversa comunicazione scritta del lavoratore.
- Flessibilità fiscale: Lavoratori possono scegliere il regime più vantaggioso tramite dichiarazione dei redditi.