Salve,
in riferimento all’articolo che ho appena letto sulla tassazione dei titoli di stato esteri volevo sapere alcune informazioni. Io detengono sul mio dossier titoli da alcuni anni un titolo del Perù (US715638AU64). Ogni cedola mi è sempre stata tassata al 26%, dicendomi che il paese faceva parte della black list. Se ho capito bene dal vostro articolo, però, la tassazione corretta è del 12,5%? Se così fosse posso chiedere rimborso? Se si da che anno è in vigore questa tassazione sul Perù?
Grazie in anticipo.
Risponde la redazione:
Buongiorno, come da articolo pubblicato, i Paesi black list a fiscalità privilegiata sono quelli elencati in via ufficiale. Come si può notare, sono ormai rimasti pochi i paradisi fiscali al mondo poiché l’Unione Europea sta combattendo sempre più tenacemente il riciclaggio di denaro e le attività fiscali illecite, A tal fine l’Italia recepisce le decisioni della UE in materia fiscale per la quale l’Ecofin ha stilato per quest’anno un elenco di Paesi black list che ammonta a 15. E sono:: Guam, Samoa, Samoa Americane, isole Vergini americane, Trinidad e Tobago, Aruba, Barbados, Belize, Bermuda, Dominica, Isole Figi, Isole Marshall, Oman, Emirati Arabi Uniti, Vanuatu.
Paesi usciti dalla black list, il caso del Perù
Dal 2019 il Perù non è più Paese inserito nella black list, pur non avendo ancora ottenuto formalmente l’inserimento nella white list. Si trova in una sorta di limbo o “periodo di prova”, come lo è stato per il Lussemburgo e per la Svizzera in passato prima di entrare a far parte della white list. Con Lima sono infatti stati intrapresi accordi di libero scambio di informazioni fiscali sin dal 2017 con l’ex Ministro all’Economia Padoan per poi protrarsi nel 2018. Al momento, quindi, sono ancora in corso con il Perù scambi di informazioni fiscali che saranno formalizzati con successivo decreto ministeriale se andranno a buon fine.
La tassazione dei titoli di stato
Ora, per quanto riguarda la tassazione dei bond della Repubblica del Perù, va detto che fino al 2017 il Paese era inserito nella black list e quindi era soggetto a imposizione sostitutiva fiscale del 26%. Dal 2018 è entrato a far parte della cosi detta “lista grigia”, cioè dei paesi collaborativi, per i quali – come avvenuto in passato per Svizzera e Lussemburgo – sono stati instaurati accordi di libero scambio di informazioni fiscali e pertanto l’imposta sostitutiva sulle cedole dovrebbe scendere al 12,50% al pari dei titoli di stato italiani, così come previsto dalla legge (D.M. 4 settembre 1996). Il condizionale è d’obbligo, poiché la normativa è spesso lacunosa in materia e le banche, agendo in qualità di sostituto di imposta, recepiscono quanto comunica l’Agenzia delle Entrate. Di certo sappiamo che a oggi, la Repubblica del Perù non è più inserita nella lista dei Paesi “black list”, pertanto un adeguamento fiscale si rende necessario. Si consiglia quindi di contattare la banca per i dovuti aggiornamenti.