“Le criptovalute mi ricordano il 1995. Non si tratta tanto dei token, del trading o di tutta la frenesia che sta circolando, mi ricorda di più il mercato azionario delle dot – com. La cosa interessante delle criptovalute per me è la possibilità di connettersi tramite contratti intelligenti”, afferma Mark Cuban. Nel giro di pochi anni, in effetti, le criptovalute hanno rivoluzionato l’economia a livello mondiale e sono riuscite ad affermarsi come uno dei principali strumenti di investimento, anche per i piccoli investitori.
Un modo alternativo di far circolare soldi che non può essere di certo relegato ad un ruolo marginale nell’economia. Questo anche perché sembra che il meglio di questo settore debba ancora venire. Lo sa bene il governo guidato da Giorgia Meloni che ha apportato importanti cambiamenti per quanto concerne il trattamento delle tasse sulle monete virtuali. Ecco le ultime novità in merito.
Criptovalute, quante tasse si pagano e quali: ecco cosa cambia
Fino all’anno scorso il Fisco aveva come punto di riferimento solo le interpretazioni dell’Agenzia delle Entrate che classificava le criptovalute come valuta estera. A partire dal 1° gennaio 2023 la normativa stabilisce che le conversioni cripto – cripto non generano materia imponibile e che le plusvalenze vengano attribuite ai Redditi diversi, con l’applicazione di un’aliquota al 26%. Questo fermo restando l’assenza di tassazione fino a due mila euro annui di plusvalenza. Entrando nei dettagli, come si evince dal comma 140, della legge numero 197 del 29 dicembre 2022, coloro che non hanno indicato nella propria dichiarazione annuale dei redditi le cripto – attività detenute entro il 31 dicembre 2021 e
“che hanno realizzato redditi nel periodo di riferimento possono regolarizzare la propria posizione attraverso la presentazione dell’istanza di cui al medesimo comma e il pagamento di un’imposta sostitutiva, nella misura del 3,5 per cento del valore delle attività detenute al termine di ciascun anno o al momento del realizzo, nonché di un’ulteriore somma, pari allo 0,5 per cento per ciascun anno del predetto valore, a titolo di sanzioni e interessi, per l’omessa indicazione di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto – legge 28 giugno 1990, n. 167, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 1990, n. 227″.
Cripto – attività: le ultime novità dell’Agenzia delle Entrate (circolare aggiornata)
In data 15 giugno 2023 l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una bozza in consultazione di una circolare che fornisce importanti chiarimenti sul trattamento fiscale delle cripto-attività.
“I soggetti interessati hanno tempo fino al 30 giugno 2023 per inviare le proprie osservazioni e proposte di modifica o di integrazione. Lo scopo della consultazione è permettere alle entrate di valutare i contributi trasmessi, ai fini di un loro eventuale recepimento nella versione definitiva della circolare.
I contributi vanno inviati all’indirizzo di posta elettronica [email protected]
Per garantire un efficiente processo di consolidamento dei diversi contributi, i soggetti interessati sono invitati a seguire lo schema seguente:
Tematica;
Paragrafo della circolare;
Osservazione;
Contributo;
Finalità.“
Una volta conclusa la fase della consultazione pubblica, l’Agenzia delle entrate provvederà alla pubblicazione dei commenti pervenuti. Eccetto quelli con una espressa richiesta di non divulgazione. In caso di dubbi sulla tassazione delle criptovalute, quindi, si invita a consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate. O a rivolgersi a un esperto del settore per ottenere informazioni dettagliate in merito.