Sia i buoni fruttiferi postali che i conti deposito sono tra gli strumenti di risparmio/investimento preferiti dagli italiani. Il motivo è semplice: si tratta infatti di prodotti sicuri. I primi perché garantiti dallo Stato e i secondi dal Fidt che è il Fondo Interbancario di Tutela Depositi che tutela fino a 100 mila euro a depositante. Tali strumenti sono poi molto apprezzati perché gli interessi (almeno dei bfp) godono di una tassazione agevolata al 12,50%. In più non si paga l’imposta di successione, dettaglio da non trascurare.
A fronte di nuovi aumenti del costo del denaro della Bce si chiede se tali strumenti offriranno dei tassi di interesse più alti.
Al momento cosa scegliere
Tra i migliori buoni fruttiferi del momento, quelli che offrono i tassi di interesse più alti sono i titoli dedicati ai minori. I rendimenti crescono insieme al piccolo e arrivano al 4,50% annuo lordo. Possono essere regalati da un parente, un genitore o semplicemente da una persona che li ama.
Ci sono poi i 3×4 che, come si evince dal nome, durano 12 anni e offrono dei rendimenti che crescono nel tempo. Essi sono esattamente l’1,25% dopo 3 anni, l’17,65% dopo 6 anni, il 2,25% dopo 9 anni e il 2,75% dopo 12 anni. Il rimborso di questi titoli si può chiedere quando si vuole ma il riconoscimento degli interessi maturati avviene invece dopo il primo triennio.
Anche i conti deposito a seguito dell’inflazione offrono dei tassi di interesse più alti. Sicuramente tra i prodotti migliori del momento ci sono i depositi Premium di banca Illimity non svincolabili. I rendimenti sono i seguenti: si ha l’150% annuo lordo dopo 6 mesi, il 4,50% dopo 12, 18, 24, 36 e 48 mesi e infine il 4,75% dopo 60 mesi.
C’è anche il conto deposito di banca Cf+ che offre super tassi se si sceglie lo strumento non svincolabile. Più nel dettaglio si ottiene un tasso lordo del 3,9% dopo 12 mesi, del 4% dopo 18 mesi, del 4,2% dopo 24 mesi, del 4,25% dopo 36 mesi, del 4,3 dopo 48 e 60 mesi.
I tassi di interesse dei buoni fruttiferi postali e dei conti deposito potrebbero ancora salire per contrastare l’inflazione?
L’inflazione è ancora galoppante non solo nel nostro paese ma in tutta la zona euro. Proprio per questo la Banca Centrale Europea ha deciso di alzare il costo del denaro: con l’ultimo rialzo il tasso di rifinanziamento principale è arrivato al 4%.
Christine Lagarde, però, ha annunciato che ci saranno nuovi ritocchi. Proprio per questo, come già avvenuto nell’ultimo periodo, è probabile che sia Cassa Depositi e Prestiti che molte banche decidano di alzare nuovamente i tassi dei loro prodotti. Solo così, infatti, essi diventeranno maggiormente competitivi nei confronti di altri strumenti disponibili sul mercato. L’altro motivo per il quale quasi sicuramente un nuovo aggiornamento ci sarà è che in questo modo diverranno ancora più appetibili agli occhi dei sottoscrittori.
È vero che l’inflazione in questi mesi è un po’ rallentata ma ciò sta avvenendo in modo lento e irregolare e proprio per questo già da luglio si attende un nuovo inasprimento monetario da parte della Bce. Per gli analisti, comunque, entro la fine del 2023, ci saranno almeno altri due ritocchi al costo del denaro. In tale scenario, per non restare dietro ai Btp che al momento offrono tassi di interesse migliori, sia le banche che Cdp dovranno effettuare quanto prima un aggiornamento dei tassi di interesse.
Insomma il suggerimento sarà quello di monitorare le offerte proposte quotidianamente.
Riassumendo…
1. L’inflazione non accenna ad arretrare
2. Si attende un nuovo rialzo del costo del denaro per cui non è escluso che i tassi di interesse dei buoni fruttiferi postali e dei conti deposito cresceranno
3. Il suggerimento è quello di monitorare giorno per giorno le offerte proposte da Cdp e dalle principali banche.