Si moltiplicano i segnali negativi attorno alla figura di Carlos Tavares, il Ceo di Stellantis, la casa automobilistica nata dalla fusione tra Fiat Chrysler e Peugeot. Il manager portoghese si è distinto in questi anni per l’assoluta incapacità di dialogare con le istituzioni italiane e, in misura inferiore, con quelle francesi. Dichiarazioni sopra le righe e carattere scorbutico non hanno aiutato l’azienda ad allacciare un rapporto perlomeno non teso con Roma.
Concessionari Stellantis sfiduciano Tavares
Stellantis aveva difeso Tavares a spada tratta fino a qualche mese fa, poi è iniziata la retromarcia per le ragioni che vedremo.
Flop auto elettriche in Europa
In pratica, Bruxelles persegue l’agenda “green” senza compromessi con la realtà. Pretende che la quota di auto elettriche venduta nel 2025 raddoppi, così da centrare gli obiettivi sulle emissioni di CO2. Il problema è che i magazzini delle case europee sono strapiene di auto elettriche invendute, ragione per cui non possono permettersi, addirittura, di aumentarne ulteriormente la produzione. I dealer hanno fatto sapere che i clienti, con cui stanno quotidianamente in contatto, hanno riserve su prezzi, autonomia e accessibilità. Per questo appoggiano l’Acea, mentre Tavares si è schierato per mantenere le scadenze così come sono, confidando che Stellantis riuscirà a centrare l’obiettivo.
Già nelle scorse settimane Stellantis è stata l’epicentro di un terremoto in borsa dopo la revisione dei conti per quest’anno.
Crisi Stellantis non isolata
Fatto sta che il manager è sempre più isolato. Non sono soltanto le vendite di auto elettriche a non decollare. Negli Stati Uniti le cose vanno male e diversi area manager si sono dimessi in contrasto con la politica aziendale sui tagli dei costi. Sostengono che il problema sia la domanda, che non c’è. Tavares si è limitato nei mesi passati a reclamare maxi-incentivi per le sue auto elettriche in Italia, arrivando a minacciare l’uscita dal Bel Paese nel caso in cui il governo trovasse un secondo produttore, magari cinese.
La crisi di Stellantis non è un caso isolato. Volkswagen ventila licenziamenti di massa e anch’essa lamenta un calo della domanda. L’imposizione delle sole auto elettriche a partire dal 2035 nell’Unione Europea ha spinto le case ad accelerare gli investimenti su questa linea, riportando ingenti perdite per via delle basse vendite registrate. E questo tiene alti i prezzi delle auto con motore a combustione, la cui produzione viene altresì limitata per via degli obblighi sulla quota elettrica dal prossimo anno. In pratica, le perdite si stanno scaricando sui prezzi delle auto tradizionali, devastando la domanda.
La caduta di Tavares
Tavares ha percepito nel 2023 una retribuzione lorda di 13,5 milioni di euro, che potrà arrivare a 36,5 milioni con i bonus previsti nel caso di raggiungimento di determinati obiettivi. Sembrava intoccabile fino agli inizi di quest’anno, mentre sta velocemente cadendo in disgrazia, guardato con sfiducia da parte crescente del management aziendale.