Google celebra oggi il 129esimo anniversario della nascita di Hermann Roschach, psichiatra svizzero nato a Zurigo nel 1884 e morto a Herisau nel 1922 a soli 38 anni a causa di una peritonite mal diagnosticata.
Fu lui, ispirato da Leonardo Da Vinci e Botticelli, a far nascere un particolare sistema di psicopatologia basato sull’interpretazione di disegni misteriosi e ambigui, le cosiddette macchie. Sottoponendo i suoi pazienti alla visione delle macchie, infatti, possono emergere risultati molto interessanti e significativi sulla personalità o sul disturbo patologico di un individuo.
Non è un caso che alcuni anni dopo la sua morte, molti professionisti del settore utilizzarono il suo sistema delle macchie nella psicodiagnostica, perfezionando infine differenti sistemi di siglatura, giunti fino a noi.
Doodle Google: l’influenza del test di Rorschach sulla cultura popolare
Il test di Rorschach è una di quelle “terapie” che maggiormente hanno influenzato la cultura popolare. Forse a causa del particolare sistema di interpretazione, o forse perché basato su immagini da cui possono derivare significati diversi a seconda della persona che li guarda, il test di Rorschach ha avuto molto successo forse anche per la sua natura “ludica”.
Alan Moore prese a prestito il nome del noto psichiatra svizzero e uno dei suoi disegni misteriosi per dare vita all’omonimo personaggio di Rorschach nel suo capolavoro “Watchmen“: un supereroe moderno e umano, tormentato e travagliato, affetto da sociopatia.
Doodle Google su Rorschach: immagini di alcune macchie
Doodle Google sul test di Rorschach: e voi cosa vedete?
Cosa vedi? La domanda che oggi è rimbalzata sul web e che solitamente si ascolta sul lettino dello psichiatra la rivolgiamo a voi. Cosa avete visto nelle macchie di Rorschach? Sui social network impazzano le più assurde risposte. Noi aspettiamo le vostre. Lasciate un commento nell’apposito spazio riservato e mettiamoci tutti per un attimo sul lettino.
Noi, tra le altre cose, abbiamo visto due nani da giardino che si vogliono molto bene, un topo con una maschera a gas e l’inizio di una gravidanza.
E voi?