La situazione per WhatsApp a quanto pare sta davvero precipitando. I nuovi termini di utilizzo non sono proprio andati giù agli utenti e la migrazione continua. Al momento Signal sta vivendo un boom di download, mentre Telegram già da tempo aveva ottenuto nuovi iscritti confermandosi come l’antagonista maggiore della chat verde. Ma quale scegliere tra i due in merito alla questione privacy?
Telegram vs Signal
In questo specifico caso non vogliamo fare un’analisi delle funzioni e scoprire quindi quale delle due app sia migliore in termini di offerta, sappiamo bene che Telegram da questo punto di vista probabilmente è imbattibile, anche contro WhatsApp stessa.
La polemica contro WhatsApp, infatti, nasce proprio da questo, anche se personalmente riteniamo sia stata molto equivocata, del resto in Europa, con la regolamentazione GDPR non sarebbe possibile fare quel che gli utenti italiani credono che WhatsApp e Facebook vogliano fare. Ad ogni modo, è innegabile che Whatsapp raccoglie molti più dati rispetto ai due rivali. Nello specifico:
gli identificatori degli utenti e dei dispositivi, i numeri di telefono, gli indirizzi email, le informazioni relative ai crash, i dati sulle performance, i contatti, gli storici di acquisto e altre informazioni utili per la diagnostica. La situazione con Telegram invece è molto più blanda, l’app russa infatti raccoglie solo i seguenti dati: identificatori utenti, contatti e info di contatto. E Signal? L’app pubblicizzata da Musk su Twitter invece si serve solo del numero di telefono dell’utente, questa è l’unica informazione che registra.
Per quanto riguarda invece il sistema di crittografia delle chat, utilizzano naturalmente tutte la End-to-End, Telegram però in aggiunta ci inserisce di base la crittografia con protocollo MTProto client-server/server-client, mentre quella E2E deve essere impostata.
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