Le telefonate anonime rappresentano una possibilità concessa a tutela della privacy. A chi vuole far partire una chiamata senza che si visualizzi il numero basta digitare #31# prima di comporre il numero da chiamare. In questo modo la telefonata in entrata non arriverà con il numero del chiamante ma con la semplice dicitura “numero privato” o “anonimo”. Ma il problema delle chiamate anonime si manifesta soprattutto quando le si riceve. Insistenti telefonate da privato (che spesso nascondono proposte commerciali o peggio ancora truffe) possono diventare moleste.
Esistono applicazioni (alcune delle quali funzionano anche per rete fissa) che permettono di riconoscere il numero che chiama anche se questo prova ad inoltrare la chiamata anonima. Una volta registrati basta rifiutare la chiamata anonima e dirottarla su un centralino che identifica il numero.
Non tutti sanno inoltre che, su richiesta, ex articolo 127 del d.lgs. 196/2003, il gestore telefonico è tenuto a disattivare il servizio di anonimato temporaneamente ma solamente nelle fasce oraria in cui si concentrano le telefonate da privato moleste e per un periodo di tempo non superiore a 15 giorni. E’ però un servizio a pagamento (quasi sempre attivabile una sola volta per utenza) e di solito richiede preventiva denuncia alle autorità per molestie telefoniche. Diciamo quindi che è una soluzione estrema quando le chiamate anonime sono diventate un problema che sfocia nel penale.
Leggi anche: