Siamo ormai continuamente tartassati dalle telefonate da parte di call center per telemarketing e pubblicità per servizi commerciali. I cittadini si sentono disturbati da questa continua invasione della privacy a tutte le ore del giorno, ma cosa è legittimo e cosa no da parte dei call center?
Telefonate call center: quando serve il consenso dell’utente?
Inviare sms o effettuare telefonate pubblicitarie su un telefono fisso o su un cellulare è una cosa molto differente. Il consenso dell’utente, infatti, non serve quando le telefonate arrivano al telefono fisso , a meno che il destinatario della chiamata non abbia manifestato il proprio dissenso a ricevere tali telefonate (con il registro pubblico delle opposizioni, ad esempio).
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A fare la distinzione è stata la Corte di Cassazione con una sentenza del 2016: la Suprema Corte, in questa sentenza ha fatto una specifica distinzione tra telefonate pubblicitarie su linea fissa e mobile.
Le società di telemarketing non possono utilizzare i numeri di cellulare trovati sul web per chiamate con fini commerciali se l’utente non da prima il suo consenso, anche verbalmente al momento della chiamata. La società che intende utilizzare un numero di telefono cellulare, infatti, deve prima chiedere all’utente il consenso oralmente facendo in modo che rimanga prova di tale consenso (che se orale, quindi, va registrato).
Il consenso, tra le altre cose, vale solo e soltanto per la società cui è stato fornito e non per società terze che vendono prodotti correlati o simili.
Telefonate call center: per i numeri fissi il consenso non serve
Le società di telemarketing, infatti, per le telefonate commerciali su linee fisse possono utilizzare tranquillamente i numeri reperiti su internet o trovati sugli elenchi pubblici.