Quante volte capita di passare davanti a terreni abbandonati e di chiedersi a chi appartengono? Molti saranno inclusi nel bando da 3 milioni di euro con cui la Fondazione Con il Sud, in collaborazione con Enel Cuore Onlus, ha messo a disposizione per l’agricoltura terreni abbandonati e incolti in diverse regioni del Mezzogiorno. Un modo da un lato per avvicinare i giovani all’agricoltura e, dall’altro, per rivalutare appezzamenti coltivabili. Ecco tutto quello che c’è da sapere: come prendere parte al bando e quali sono i terreni abbandonati per i quali si può fare domanda di concessione a scopo di coltivazione.
Fondazione con il Sud: terreni abbandonati al servizio dell’agricoltura
Il valore del bando è stato stimato dunque in circa tre milioni di euro. Le Regioni interessate sono Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Molti di questi terreni infatti si trovano al Sud e, come per il bando Resto al Sud di cui abbiamo parlato, il progetto serve anche ad incentivare la ricerca di lavoro in queste regioni spesso svantaggiate rispetto alle possibilità che vengono offerte ai giovani al nord Italia.
Le proposte di rivalutazione potranno essere presentate entro le ore 13:00 del 23 febbraio 2018. Non saranno presi in considerazione progetti successivi a questo termine temporale. Tra le proposte pervenute entro la deadline, saranno poi selezionate quelle ritenute più valide e in grado di incrementare il valore sociale ed economico del territorio.
La concessione non potrà avere durata inferiore a dieci anni e dovrà essere a titolo gratuito o dietro corrispettivo di canone dal valore simbolico per i primi cinque (per il periodo rimanente può essere concordato un canone di affitto progressivamente crescente). Il conduttore inoltre avrà in ogni caso e in ogni momento diritto di recesso senza pagamento di penali.
Tutti i fondi inseriti nel bando dovranno essere classificati da un tecnico dietro perizia come non coltivati, abbandonati o non sfruttati in maniera ottimale.
Terreni abbandonati, non solo da coltivare: a quali attività si possono predisporre
L’obiettivo primario è quello di concedere questi terreni abbandonati a scopo agricolo. Ma oltre alla coltivazione è possibile destinarli all’allevamento ed anche ad attività di tipo sociale, artigianale, commerciale e turistico-ricettivo purché tutte queste risultino comunque complementari a quella agricola che resta la principale. La predominanza della coltivazione dovrà essere evidente sia in termini temporali che economici o, in altre parole, il budget a disposizione deve essere assorbito quasi tutto per la coltivazione.
Altre informazioni sono disponibili scaricando il bando di Iniziativa-Terre-Colte-2017