Il Tesoro ha dato mandato ieri a Banco Bilbao Vizcaya Argentaria SA, Bank of America, Goldman Sachs, J.P. Morgan, Natixis e Société Générale per l’emissione dual tranche al collocamento sindacato che si terrà con ogni probabilità nelle prossime ore, in relazione alle condizioni di mercato. I bond ad oggetto saranno il nuovo BTp a 7 anni con scadenza 15 luglio 2032 e il nuovo BTp€i a 30 anni con scadenza 15 maggio 2056 per un importo di 3 miliardi di euro (no grow). L’asta di BTp€i prevista per il prossimo 24 aprile sarà, pertanto, annullata.
Condizioni attese dal dual tranche
Il nuovo BTp a 7 anni debutta in una fase di discesa dei rendimenti dopo la brusca risalita di marzo e della prima parte di aprile.
Stando all’andamento dei bond del Tesoro con scadenze simili sul mercato secondario, dovremmo attenderci la fissazione della cedola in area 3,25%. Al netto dell’imposizione fiscale si tratterebbe pur sempre di un rendimento annuale nell’ordine del 2,85% o poco meno.
Per quanto riguarda il BTp€i 2056, si tratta del nuovo trentennale indicizzato all’inflazione dell’Eurozona, come da indice Eurostat al netto della componente tabacchi. Ad oggi la scadenza più lunga per questa tipologia di bond in Italia è quella del 15 maggio 2051 con cedola 0,15% (ISIN: IT0005436701). La quotazione di mercato supera di poco i 59 centesimi e il rendimento reale, cioè al netto dell’inflazione a cui il titolo è agganciato, si aggira a poco meno del 2,30%. Esso si confronta con quasi il 4,20% offerto dal bond di simile durata e cedola fissa. In pratica, gli obbligazionisti scontano un’inflazione di lungo periodo nell’Eurozona in area 1,90%, sotto il target del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea.
In base a quanto detto, il BTp€i 2056 dovrebbe esitare una cedola intorno al 2,30%.
Nuovo BTp 7 anni allettante per famiglie
Tornando al nuovo BTp a 7 anni, per le famiglie italiane sarà una nuova opportunità per investire su un tratto della curva non eccessivamente lungo, né troppo breve da ottenere rendimenti modesti. Anche alla luce delle basse aspettative d’inflazione in Italia le condizioni dovrebbero mostrarsi relativamente interessanti. Per i prossimi 5 anni il mercato stima una crescita media annuale dei prezzi al consumo di poco superiore all’1,20%. Il rendimento netto reale offerto dal titolo, alle condizioni sopra indicate, si attesterebbe sopra l’1,60%.
giuseppe.timpone@investireoggi.it