Il Ministero di economia e finanze ha dato mandato a Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, BNP Paribas, Bank of America, Credit Agricole e Monte Paschi di Siena per tenere un collocamento sindacato finalizzato all’emissione del nuovo BTp Green. Il titolo, terzo del genere emesso dalla Repubblica italiana, avrà stavolta scadenza 30 ottobre 2031. Pertanto, esso debutta con durata iniziale di circa otto anni e mezzo.
Anche il nuovo BTp Green prevede di destinare i proventi netti della raccolta per il finanziamento di sei categorie di spese:
- Fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica;
- Efficienza energetica;
- Trasporti;
- Prevenzione e controllo dell’inquinamento ed energia circolare;
- Tutela dell’ambiente e della biodiversità;
- Ricerca.
L’operazione si terrà “nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato”.
BTp Green più corto delle prime due emissioni
Ad oggi, sono due i BTp Green emessi dal Tesoro. Il primo con scadenza 1 aprile 2045 e cedola 1,50% (ISIN: IT0005438004) ha raccolto complessivamente 13,5 miliardi di euro attraverso due tranche. Altre due tranche per complessivi 10,4 miliardi sono state emesse per la scadenza 1 aprile 2035 e cedola 4% (ISIN: IT0005508590). Stando alle attuali condizioni di mercato, per il nuovo bond le banche collocatrici dovrebbero fissare una cedola del 4%.
Questi titoli potrebbero beneficiare sin dal prossimo futuro della svolta “green” della Banca Centrale Europea (BCE), che di recente ha ribadito di voler utilizzare la politica monetaria per indirizzare il mercato verso la decarbonizzazione. I titoli del debito pubblico e privato in portafoglio risultano essere di emessi da imprese con emissioni di CO2 sempre più basse in rapporto alle medie settoriali. Un discorso simile varrebbe anche per gli stati.
Perché questo BTp Green presenta una durata più corta rispetto alle prime due emissioni? Senz’altro il Tesoro intende costruirsi una curva delle scadenze “verdi”. Così stanno facendo anche gli altri stati, compresa la Germania. E c’è da dire che, in questa fase, i costi di emissione per le scadenze ultra-lunghe sono alti, per cui concentrarsi sul tratto più breve della curva fa risparmiare. Per le famiglie, l’opportunità di acquistare sul mercato secondario un titolo di durata non eccessiva e sufficientemente remunerativo.