Il ticket sanitario è una prestazione economica che i pazienti corrispondono allo Stato per concorrere alla spesa pubblica sanitaria nazionale. Introdotto nel nostro ordinamento nel lontano 1982, ha subito diverse modifiche nel corso del tempo, ma non è mai stati abolito.
Normalmente il cittadino contribuisce, in base alle proprie capacità reddituali, alla spesa sanitaria nazionale per l’acquisto di farmaci, per visite mediche o per esami diagnostici. Unica novità, a partire da settembre 2020, verrà abolito il superticket che non è altro che una prestazione economica aggiuntiva al ticket ordinario che non ha mai mancato di sollevare polemiche da quando è stato introdotto.
Ticket sanitario: esenzione dal pagamento in base al reddito
Ciò premesso, esistono casi di esenzione al pagamento del ticket sanitario e che nella maggior parte dei casi riguardano persone ricomprese in determinate fasce di età con condizioni economiche precarie. In particolare, anche per il 2020, le condizioni per beneficiare dell’esonero dal pagamento del ticket sanitario non sono cambiate e riguardano:
- chi ha un’età inferiore a 6 anni o superiore a 65 anni e un reddito familiare inferiore a 36.151,98 euro;
- i disoccupati, e loro familiari a carico, con reddito familiare inferiore a 8.263,31 euro incrementato a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico;
- i titolari di assegno sociale, e i familiari a carico;
- i titolari di pensione al minimo, con più di 60 anni, e per i loro familiari a carico, con reddito familiare inferiore a 8.263,31 euro incrementato a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio.
Come ottenere l’esenzione
L’esenzione al pagamento del ticket sanitario è automatica. Ogni anno il sistema Tessera Sanitaria elabora, sulla base delle informazioni ricevute da Agenzia delle Entrate e Inps, l’elenco dei cittadini che sono esonerati dal pagamento del ticket sanitario. Possono però capitare degli errori. Come si fa allora per correggere? Le modalità per modificare i dati del Sistema TS sono sostanzialmente tre: accedere direttamente al Sistema TS con le proprie credenziali e richiedere la modifica dei dati, recarsi presso le ASL di competenza e aggiornare i propri dati oppure recarsi dal proprio medico curante che inserirà gli opportuni codici per l’esenzione dal pagamento del ticket e che verranno utilizzati ogni volta che si richiede una ricetta o impegnativa sanitaria a pagamento.
Ticket sanitario: esenzione per patologia
Oltre ai limiti di reddito e di età, la legge prevede anche i casi di esenzione dal pagamento del ticket sanitario anche per patologie specifiche. Si tratta in particolare di malattie croniche e rare individuate e riconosciute dal Ministero della Salute. Per le malattie croniche, a differenza di quelle rare, spetta al medico curante diagnosticarle e individuarle al fine di proporre l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario sulle prestazioni ad esse associate. E’ necessario poi presentare un’accurata documentazione all’Azienda sanitaria locale di residenza che attesti la presenza di una o più malattie incluse nell’elenco e che sia rilasciata da una struttura ospedaliera o ambulatoriale pubblica. Sarà quindi l’ASL a rilasciare il codice esenzione che il medico curante apporrà sulle ricette e impegnative.
Ticket sanitario: esenzione per invalidità e gravidanza
Il pagamento del ticket sanitario è infine escluso per gli invalidi. Per ottenere l’esenzione dal ticket sanitario è necessario essere in possesso della documentazione che certifica lo stato di invalidità accertato dalla Commissione medica della ASL di residenza del cittadino. Dall’agevolazione sono esclusi i farmaci, tranne che per gli invalidi di guerra e le vittime del terrorismo che hanno diritto a ritirare gratuitamente i medicinali appartenenti alla classe “C”. Sono esentati dal pagamento del ticket anche le donne in gravidanza per le prestazioni sanitarie legate alla gestazione e alla tutela della salute del nascituro, oltre ai pazienti soggetti a diagnosi precoci dei tumori (mammografia, ogni due anni, a favore delle donne in età compresa tra 45 e 69 anni, esame citologico cervico-vaginale, ogni tre anni, a favore delle donne in età compresa tra 25 e 65 anni, colonscopia, ogni cinque anni, a favore della popolazione di età superiore a 45 anni) e a coloro che effettuano test anti-HIV.