La “guerra” mediatica tra Donald Trump e il presidente Joe Biden si combatte anche sui social. In tutti i sensi. Qualche giorno fa, l’inquilino della Casa Bianca dichiarò che firmerebbe una legge votata dal Congresso per mettere al bando TikTok negli Stati Uniti. Ieri, è arrivata la durissima reazione del tycoon, quasi certamente suo sfidante alle elezioni presidenziali di novembre per il Partito Repubblicano. Sconfessando la sua stessa posizione di quando era presidente, ha dichiarato quanto segue:
Se ti sbarazzi di TikTok, Facebook e Zuckerschmuck raddoppieranno gli affari.
Non voglio che Facebook, che ha imbrogliato alle scorse elezioni, faccia meglio. Sono il vero Nemico del Popolo!
TikTok minaccia alla sicurezza nazionale
Parole durissime. A proposito, Zuckerschmuck è un prodotto per la cura del diabete. Trump ha usato il termine per schernire Mark Zuckerberg, fondatore e Ceo di Meta, la società che controlla social come Facebook, Instagram e WhatsApp. Eppure, era stato lo stesso Trump nel 2020 ad avere firmato un Ordine Esecutivo per mettere al bando TikTok. Il social è di proprietà di ByteDance, una società con sede a Pechino e che gli Stati Uniti credono sia controllata dal Partito Comunista Cinese. Accuse da sempre respinte dalla diretta interessata.
Ragioni di sicurezza nazionale hanno acceso i fari da anni a Washington. I dati degli utenti sarebbero utilizzati in violazione della loro privacy e per scopi potenzialmente nocivi agli Stati Uniti e l’Occidente in generale. Fu per questo che quattro anni fa proprio Trump aveva ordinato a ByteDance la vendita delle attività sul territorio americano, salvo incorrere nell’oscuramento del social. Non se ne fece più nulla.
Social popolare con video brevi
Invece, lo scorso giovedì la Commissione per il Commercio e l’Energia della Camera ha votato 50 a 0, un fatto senza precedenti, la messa al bando di TikTok per il caso in cui ByteDance non vendesse le attività negli Stati Uniti a una società con sede in uno stato non ostile entro 165 giorni.
TikTok a fine 2023 aveva 1,9 miliardi di utenti nel mondo, di cui 150 milioni negli Stati Uniti. Il social è diventato popolarissimo durante la pandemia. Consente di postare video brevi e risulta molto diffuso tra i giovanissimi, elettorato a cui forse punta Trump per rafforzare la sua base. Questi da tempo stanno abbandonando social più maturi come Facebook. ByteDance, che è a capo anche di altre società, ha ricavato nell’anno passato 4,6 miliardi di dollari. Secondo recenti stime, varrebbe sui 250 miliardi. E sarebbe allo studio un’IPO per sbarcare in borsa.
Profilo di Trump su Facebook sospeso per 2 anni
Ci sono tante ragioni per le quali Trump sembra averci ripensato su TikTok. Alcune le spiega egli stesso quando afferma di credere alla minaccia alla sicurezza nazionale. Però, aggiunge che anche altri social che pensiamo essere americani, alla fine hanno attività spostate in Cina. E se questa chiede loro l’accesso ai dati, glielo consentono. In altre parole, così fan tutti. Il risentimento contro Meta resta forte dopo che nel gennaio del 2021 e per ben due anni, il social di Zuckerberg sospese il suo profilo per “incitamento all’odio” durante i fatti del 6 gennaio al Congresso.
Trump denuncia il pregiudizio dei social
Più in generale, Trump ha sempre sostenuto che i social come Facebook e X (ex Twitter) prima che fosse rilevato da Elon Musk abbiano assunto posizioni pregiudiziali contro i conservatori americani e la sua persona. L’ex presidente in corsa per un secondo mandato ha persino creato un suo social, chiamato Truth (Verità).
C’è anche da dire che lo stesso Trump ha ammesso di avere incontrato di recente Jeff Yass, uomo d’affari miliardario e grande donatore del Partito Repubblicano. Egli possiede una quota del 15% in ByteDance, anche se il tycoon sostiene che i due non avrebbero parlato di TikTok. Tra gli altri azionisti di peso nella società cinese troviamo Softbank e Kohlberg Kravis Roberts. Ad ogni modo, il suo presunto valore di mercato equivarrebbe ad un quinto di quello di Meta.
Il ban di TikTok ora preoccupa Meta
E ieri le azioni Meta hanno chiuso con un tonfo del 4,4%, perdendo intorno ai 57 miliardi in un giorno. Le parole di Trump sono state lette negativamente dagli azionisti. Nel caso in cui tornasse alla Casa Bianca, avrebbe la possibilità di ritoccare la legislazione sui social, accrescendone le responsabilità sul piano editoriale e accendendo i fari sulla posizione dominante che stanno ormai assumendo sul mercato dell’infotainment. La destra non dimentica il trattamento subito negli anni passati ed è decisa a fare presente che non subirà più in silenzio. Il ban di TokTok prima delle dichiarazioni di Trump sarebbe stato percepito come un regalo alla concorrenza negli States, ma adesso sta passando come l’antipasto di una più possibile grande stretta per tutti i social.