Tim multata per 4,8 milioni di euro: la giungla delle clausole nascoste e servizi non richiesti

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato la Tim per pratiche commerciali scorrette.
di
5 anni fa
1 minuto di lettura

Tim è stata multata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) con una sanzione da 4,8 milioni di euro per pratiche commerciali scorrette nella promozione di offerte winback e per l’attivazione di servizi non richiesti.

Pratiche scorrette per riagganciare ex clienti

A segnalare i fatti sarebbe stata Iliad, secondo cui la Tim avrebbe messo in atto pratiche scorrette con pubblicità e comunicazioni ingannevoli per riagganciare ex clienti. La colpa della nota compagnia sarebbe stata quella di non fornire informazioni chiare e dettagli sui costi negli sms che inviava.

Questa modalità avrebbe indotto il consumatore in errore portandolo ad una scelta commerciale che altrimenti non avrebbe preso. Nella nota diffusa dall’Agcom si legge, infatti, che TIM “ha pre-attivato diversi servizi e/o opzioni aggiuntivi rispetto all’offerta principale, con aggravio di costi, senza il preventivo ed espresso consenso del consumatore”. Si parla, in particolare, dei servizi Segreteria Telefonica, 1 Giga di Scorta e Tim in Viaggio Full. attivati senza informare il cliente.

La giungla delle offerte degli operatori  tramite Sms

In un recente provvedimento, l’Autorità Antitrust ha fatto chiarezza sulle offerte degli operatori inviate tramite brevi sms in cui spesso alcuni costi vengono nascosti e si può incorrere in una trappola. Infatti, come fa notare l’Antitrust, se le compagnie inviassero sms di una certa lunghezza in cui vengono spiegati i dettagli dell’offerta andrebbe anche bene ma spesso le compagnie inviano messaggi molto brevi in cui vengono celati i costi di una tale offerta che appare vantaggiosa. Tim, in particolare, negli sms spediti da luglio 2019, aveva inserito un link a cui collegarsi per vedere nel dettaglio i costi ma secondo l’autorità l’sms era comunque molto breve. Una volta giunti al negozio per attivare l’offerta proposta, molti consumatori hanno scoperto la trappola. Alcuni utenti ingannati, come scrive Repubblica, si sarebbero accorti dall’estratto della carta di credito di costi di attivazione di 12 euro, 10 euro di costo della sim e dell’impossibilità di sganciarsi prima dei 24 mesi.

Sempre il noto quotidiano riporta i casi di alcuni utenti che avrebbero ricevuto chiamate dal call center molto generiche e in seguito la visita del “postino intelligente” che consegnava la sim a casa e faceva firmare un contratto. Il consiglio quindi è quello di controllare molto bene questo contratto prima di apporre qualsiasi firma.

Leggi anche: Quanto costa comprare casa in Italia? Boom con 1.885 euro al metro

Per rettifiche, domande, informazioni o comunicati stampa scrivete a [email protected]

Lascia un commento

Your email address will not be published.

detrazione-spese-sanitarie
Articolo precedente

Spese sanitarie 2020: come ottenere la detrazione? Facciamo chiarezza

Netflix
Articolo seguente

Netflix e l’account condiviso: potrebbe arrivare uno stop