TIM e WeSchool, insieme per digitalizzare la scuola: il corso di Operazione Risorgimento Digitale per una didattica innovativa
TIM e WeSchool, all’interno di Operazione Risorgimento Digitale, hanno promosso un corso per accrescere le competenze digitali dei docenti e supportare una didattica innovativa, digitale e inclusiva.
“TIM ha sempre sostenuto la scuola e in un momento come questo non potevamo far mancare il nostro sostegno ai docenti per accompagnarli verso l’evoluzione digitale del sistema educativo”, dichiara Andrea Laudadio, Responsabile TIM Academy & Development, parlando del progetto che si inserisce all’interno del più ampio piano di digitalizzazione di TIM per l’Italia, con Operazione Risorgimento Digitale.
Una nuova didattica che TIM, da sempre impegnata nel campo dell’innovazione, vuole sostenere attraverso la digitalizzazione, riconoscendo nei nuovi strumenti digitali la chiave di svolta per rendere la scuola italiana sempre più efficiente e inclusiva. Una trasformazione resa necessaria e urgente dall’emergenza sanitaria attuale, che non punta solo a rafforzare la didattica a distanza, ma anche a integrare le nuove innovazioni del mondo digitale nella didattica tradizionale, quella in presenza, migliorandola sempre di più. Potenzialità riconosciuta dagli stessi docenti che in questi mesi si sono scontrati con lo shock di dover digitalizzare quasi totalmente le loro attività formative e che sono pronti a integrarle riconoscendo i vantaggi e il valore di questi strumenti sul loro operato.
TIM e WeSchool: su Operazione Risorgimento Digitale il corso per i docenti del futuro, una nuova didattica integrata
TIM ha messo a disposizione dei docenti, sulla piattaforma di Operazione Risorgimento Digitale, il corso di formazione; “Nuovi Docenti Digitali – La didattica integrata per le scuole”.
Il corso è svolto da WeSchool e si inserisce all’interno del progetto di Operazione Risorgimento Digitale nell’ambito del protocollo di intesa triennale tra TIM e il Ministero dell’Istruzione e punta a rafforzare le competenze digitali dei docenti andando muovendo un ulteriore passo verso la digitalizzazione del Paese.
TIM e WeSchool hanno potuto così supportare i docenti nell’applicazione delle “Linee guida per la didattica digitale integrata”, emanate dal Ministero dell’Istruzione per arricchire l’insegnamento attraverso le tecnologie digitali e nuove metodologie didattiche. Tecnologie che sono state largamente utilizzate durante la DAD, ma che trovano impiego anche per il futuro, in cui torneremo a una “nuova normalità” in presenza.
Operazione Risorgimento Digitale: le prime risposte dai docenti nell’indagine Censis
I primi 5mila docenti iscritti al corso TIM sul sito di Operazione Risorgimento Digitale sono stati coinvolti nell’indagine Censis sulla didattica a distanza. Gli insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, che hanno seguito il corso di TIM e WeSchool, hanno espresso le loro opinioni sulle difficoltà, ma anche le potenzialità di questo nuovo modello di insegnamento.
“L’indagine conferma che al ritorno in classe la scuola italiana non sarà più quella che era prima dell’emergenza sanitaria”, dichiara Marco De Rossi, fondatore di WeSchool, rispetto ai dati emersi dall’indagine Censis. “La tecnologia cambia i nostri comportamenti e non si può disimparare. La volontà dei docenti, e serve un profondo rinnovamento delle metodologie didattiche per farlo, è arrivare a una scuola in presenza aumentata e potenziata dalla dimensione digitale, esattamente come avviene nel mondo del lavoro”.
Il 92,1% dei corsisti è favorevole all’implementazione di nuove tecnologie digitali nel campo della didattica e ha una percezione positiva dell’impiego di questi strumenti che possono rendere più efficaci e coinvolgenti anche le lezioni frontali. Per l’86,7% dei docenti l’insorgere della pandemia, seppure creando forti disagi all’avvio, dato che ha costretto a una digitalizzazione forzata, ha comunque avuto un riscontro positivo a lungo andare perché ha finalmente accelerato l’evoluzione dell’istruzione verso un nuovo modello più efficiente. Questo non vuol dire abbandonare il modello dell’insegnamento in presenza, che rimane la volontà principale di tutti, docenti e studenti, ma sicuramente apre la strada a un’integrazione degli strumenti digitali nella didattica in presenza. Per l’89,4% dei docenti coinvolti infatti è necessaria questa integrazione, anche se la didattica in presenza rimane insostituibile.