Il 3 ed il 4 luglio scorso al Senato si sono svolte le audizioni con Vodafone, Tim, Iliad, Wind-Tre e Fastweb per discutere del Disegno di Legge numero 1105. Esso vuole modificare lo scorso Decreto Legge per promuovere una trasparenza maggiore sia delle tariffe che dei prezzi. Ma vediamo di cosa si è discusso e cosa c’entrano le rimodulazioni.
La prima modifica al vecchio decreto legge del 31 gennaio 2017
Il Disegno di Legge presentato al Senato ha lo scopo di far sì che gli utenti comprendano in maniera più semplice le varie offerte proposte dagli operatori.
Il secondo punto del Disegno di Legge
Il secondo punto del Disegno di Legge vuole che venga aggiunta al comma 1-quarte del Decreto Legge (sempre del 31 gennaio 2017) un’altra comunicazione importante. Parliamo del fatto che gli operatori di telefonia mobile dovranno assicurare la trasparenza non soltanto delle offerte ma anche dei messaggi pubblicitari. Dovranno, quindi, garantire al consumatore la possibilità di capire fino in fondo qual è la tariffa ed il prezzo complessivo di essa.
Il terzo punto del Disegno di Legge
Il terzo punto del Disegno di Legge andrebbe a sostituire il secondo comma. In esso viene comunicato che le diverse offerte commerciali dovranno evidenziare tutte le voci che le compongono compresi gli oneri che derivano dai servizi ancillari e da quelli dati, messaggi e voci. Viene poi specificato che per servizio ancillare per la telefonia mobile si fa riferimento al costo di attivazione del servizio nonché a quello del piano tariffario, al costo per il trasferimento ad un altro operatore e quanto costa utilizzare la segreteria telefonica.
Conclusioni
L’idea base del nuovo Disegno di Legge sarebbe quella di rendere chiari all’utente tutti i servizi che vengono proposti dagli operatori telefonici nonché anche i costi occulti ovvero quelli di cui non si parla mai. Tra questi segnaliamo quelli per il trasferimento ad un altro operatore o la segreteria telefonica. Infine, al termine della due giorni in cui si sono svolte le audizioni alle quali hanno partecipato Tim, Vodafone, Wind-Tre, Iliad e Fastweb, il Presidente della Commissione Lavori Pubblici al Senato ha invitato questi ultimi a condividere in ogni momento idee ed opinioni relative al Disegno di Legge che non vuole essere assolutamente un’azione punitiva contro tali aziende.
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