La Tobin Tax è stata un fallimento. Introdotta dal governo Monti nel 2012, a distanza di 7 anni, non ha mai prodotto i risultati attesi per il fisco.
Allora si stimava un gettito tributario sulle transazioni finanziarie compreso fra 1,5 e 2 miliardi di euro all’anno, ma a tutt’oggi non si arriva a 700 milioni di euro incassati. Non solo, la Tobin Tax ha fatto allontanare molti piccoli investitori dalla borsa favorendo le transazioni speculative e oltre frontiera.
Tobin Tax, storia di un fallimento annunciato
A fronte di minori incassi fiscali preventivati, la Tobin tax ha ha aumentato la volatilità e ridotto la liquidità dei titoli tassati.
Scarsi incassi fiscali per lo Stato
La Tobin Tax è quindi controproducente perché il vantaggio per i conti pubblici è poco rilevante rispetto alle conseguenze per i mercati. Anche perché è stata applicata arbitrariamente senza che venisse costituito un fronte comune a livello europeo, dove vi sono ancora Paesi che non la applicano e altri che la applicano in maniera diversa dall’Italia.
Come funziona la Tobin Tax
L’imposta sulle transazioni finanziarie viene applicata dall’intermediario finanziario che agisce come sostituto di imposta ed è pari a 0,10% saldo netto delle transazioni giornaliere. In pratica, se si acquistano in borsa azioni ENI per un controvalore di 1.000 euro e si lasciando in deposito titoli, la banca applicherà un’imposta di 1 euro che successivamente verserà all’Erario. Ciò non avviene se il titolo viene venduto nell’arco della giornata e non viene mantenuto in deposito. Lo stesso vale per i derivati con sottostante indici o azioni italiane (Futures, Opzioni, CFD, warrants, covered warrants e certificates). In questo caso l’aliquota varia a seconda del tipo di strumento e del valore del contratto e colpisce sia il compratore che il venditore. Infine la Tobin Tax colpisce anche gli operatori professionali che utilizzano software per operazioni ad alta frequenza che generano un volume di operazioni molto elevato. L’imposta viene applicata con un’aliquota dello 0,02% sul controvalore degli ordini annullati o modificati che in una giornata di borsa superino la soglia numerica stabilita con il decreto di cui al precedente periodo.
Strumenti finanziari esenti dalla Tobin Tax
Fra gli strumenti finanziari che non vengono colpiti dalla Tobin Tax vi sono i titoli di stato, le obbligazioni, le quote di fondi comuni di investimento, le quote di Sicav e i titoli azionari italiani la cui capitalizzazione di borsa è inferiore ai 500 milioni di euro.