Da qualche giorno circola nel web l’allarme sulla reintroduzione della tassa sulla prima casa. Visto che ci hanno contattato alcuni utenti allarmati per le conseguenze di questa notizia, qualora confermata, abbiamo ritenuto opportuno fare chiarezza. E’ una bufala? Sembrerebbe proprio di si.
In seguito alla pubblicazione di un articolo che ventilava questo rischio, da Palazzo Chigi è giunta la mentita ufficiale. Si legge nella nota del governo che “la Presidenza del Consiglio smentisce categoricamente l’intenzione di intervenire con una tassa riguardante il patrimonio immobiliare”.
Da subito l’indiscrezione aveva suscitato preoccupazioni tanto che il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, si era affrettato ad intervenire chiedendo al Presidente Conte di smentire la notizia ricordando come in Italia ci sia a ben vedere la necessità opposta, ovvero quella di “ridurre la mega-patrimoniale sugli immobili che c’è già: fra Imu e Tasi, pesa per 21 miliardi di euro l’anno e dal 2012 sta causando danni immensi all’economia” per poter sperare in una ripresa dell’economia. La prima reazione interna è stata quella del presidente della Commissione Bilancio di Montecitorio, Claudio Borghi che ha difeso l’operato di Conte smentendo a suo nome “anche se non ce ne sarebbe bisogno” e rassicurando “Non ci passa nemmeno per l’anticamera del cervello di mettere patrimoniali di qualsiasi tipo. Noi vogliamo abbassare le tasse, non metterne di nuove. Il no alla patrimoniale è esplicitamente scritto nel contratto di governo”.
Dopo la smentita ufficiale di Palazzo Chigi Confedilizia ha colto l’occasione per ribadire l’appello a ridurre l’imu sugli immobili “si tratta di 21 miliardi di euro l’anno fra Imu e Tasi, che stanno devastando il comparto immobiliare e tutto il suo immenso indotto.