Tradimento, non basta il dossier di un investigatore privato a provare l’infedeltà di uno dei due coniugi. Una recente sentenza del Tribunale di Roma, la numero 5125 del 2016, ha stabilito i limiti entro i quali i dossier degli investigatori privati sono ammissibili.
Per addebitare, quindi, i costi della separazione al marito o alla moglie traditori i modi sono sempre più difficili.
Come dimostrare il tradimento?
Non possono essere utilizzati gli sms trovati sul telefonino del coniuge, a meno che il cellulare non sia stato lasciato dal cellulare in casa senza protezione.
E allora come si fa a dimostrare un tradimento? Ci vorrebbero dei testimoni che abbiamo visto l’adulterio con i propri occhi, fatto molto poco probabile.
Quando si ricorre all’investigatore privato bisogna tener conto che non è un soggetto pubblico e quello che attesta di aver visto, anche se riportato nel suo dossier non ha alcun valore e non costituisce una prova. Per superare il problema l’investigatore deve essere chiamato a deporre come testimone davanti al giudice poichè, si presuppone, che sotto giuramento dica la verità. Anche in caso di deposizione però, non valgono ipotesi o presupposti, il testimone deve essere stato testimone oculare ed aver visto l’adulterio.
Investigatore privato: video e foto
In un dossier di un investigatore privato possono esserci anche foto e video che testimoniano l’adulterio ma queste possono essere ammesse come prova soltanto se non sono contestate dalla controparte. Difficile credere che l’avvocato difensore non attacchi tali prove sull’attendibilità e la veridicità (soprattutto se i soggetti non sono ben inquadrati e nella foto non è specificata data e luogo dell’evento).
Il dossier di un investigatore privato, quindi, non vale come prova testimoniale davanti al giudice in una causa di separazione.
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