Il traguardo della pensione è forse più difficile per chi ha un contratto a tempo indeterminato, o comunque subordinato? Cerchiamo di dare una risposta a questa importante domanda. Anche considerando il fatto che, per il 2023, la riforma strutturale delle pensioni in Italia è ancora al palo.
E questo perché, sul traguardo relativo alla pensione, c’è stato un pronunciamento, da parte della Corte di Cassazione, che è legato proprio alle assunzioni con il contratto di lavoro a tempo indeterminato, o comunque subordinato. Si tratta, nello specifico, della sentenza numero 21360/2021.
Traguardo pensione più difficile per chi ha un contratto di lavoro subordinato o a tempo indeterminato?
In particolare, il traguardo relativo alla pensione è a rischio in caso di riassunzione, dopo il 31 dicembre 2011, con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, o comunque subordinato. In quanto, in base al pronunciamento da parte della Corte di Cassazione, nella fattispecie il lavoratore andrà a perdere la qualifica di esodato.
Nello specifico, per il traguardo relativo alla pensione, la riassunzione per l’esodato fa perdere la qualifica. Proprio per il pensionamento con le regole precedenti all’entrata in vigore della legge Fornero. E questo anche quando, nella fase di riassunzione, il lavoratore non supera il periodo di prova. Oppure è lo stesso lavoratore a dimettersi.
Pensionamento ante Fornero a rischio per l’esodato che si fa riassumere
Quindi, per l’esodato il traguardo relativo alla pensione è più difficile, anzi viene proprio precluso per l’esodato che si fa riassumere. Anche se, come sopra accennato, il rapporto di lavoro è di breve durata. Con la data del 31 dicembre 2011 che è quella spartiacque. Ovverosia, quella di entrata in vigore della Legge Fornero. Non a caso, con la riforma delle pensioni, dopo la Quota 100, si potrebbe tornare proprio alla legge Fornero con il rischio esodati.