Molti sono i pensionati italiani che per maturare una pensione più alta e meno tassata decidono di trasferirsi all’estero, soprattutto in questi anni in cui riforme pensioni e riforme fiscali hanno tartassato sempre di più questa categoria di contribuenti.
Le pensioni erogate all’estero negli ultimi 9 anni sono aumentato in modo significativo a causa della defiscalizzazione dell’assegno trasferendo la propria residenza all’estero. Trasferendo la residenza, infatti, grazie ai trattati stipulati dall’Italia contro la doppia imposizione fiscale.
Nella scelta del paese estero in cui trasferirsi, sono molte le considerazioni da fare, prima fra tutte, però, le regole fiscali locali ma anche l’onere che porterebbe l’acquisto in una residenza in loco. In alcuni Paesi per ottenere la residenza è necessario depositare su conti correnti locali svariate migliaia di euro per dimostrare la propria autosufficienza economica. Questi Paesi, quindi, non rappresentato un luogo adatto per i pensionati italiani dai redditi medio bassi. I pensionati Inps possono scegliere di trasferirsi in 128 Paesi del mondo per la defiscalizzazione della pensione, mentre per i pensionati ex Inpdap il ventaglio dis celta è molto meno vasto e limitato ad Australia, Tunisia, Senegal e Cile. Gli ex Inpdap, che ovviamente possono trasferirsi ovunque vogliono, otterrebbero la defiscalizzazione della propria pensione solo nei 4 Paesi elencati.
Proprio per questo motivo sempre più pensionati italiani prendono in considerazione l’ide adi trasferirsi in Tunisia, un Paese abbastanza vicino all’Italia che offre un basso costo della vita e un clima mite tutto l’anno. A questo, poi, si aggiunge il fatto che a partire dal 2007 la Tunisia ha sancito un abbattimento della tassazione dell’80% per i redditi da pensione dei cittadini di vari Paesi (compresa l’Italia).