Come valutare se la decisione di trasferirsi all’estero per la pensione può essere quella conveniente nel proprio caso? Che cosa ci dicono i dati Inps in merito ai pensionati italiani all’estero? Analizziamo il fenomeno per cercare di capire chi ha più interesse a trasferirsi all’estero e se la convenienza riguarda tendenzialmente più chi ha assegni bassi o chi, al contrario, prende di più (le cd pensioni d’oro) o se questo aspetto incide quantomeno sulla scelta della destinazione.
Pensione all’estero: identikit dell’italiano che si trasferisce
Secondo i dati Inps, la spesa per le pensioni all’estero supera di poco la soglia degli 1,2 miliardi di euro. Di questi pagamenti, il 53,5% confluisce verso paesi europei mentre il 17,9% è a favore dei pensionati in America Latina. La percentuale residua si divide tra: Stati Uniti e Canada (14,5%), Australia e Nuova Zelanda (7,4%), Asia (3,5%) e Africa (3,2%).
Analizzando l’importo medio si denota che è basso. Questo dipende tendenzialmente da due fattori: spesso (in più del 75% dei casi) le pensioni pagate all’estero hanno periodi di contribuzione in Italia inferiori a tre anni; inoltre più del 40% delle pensioni sono di invalidità e superstiti.
Si potrebbe, quindi concludere, dati alla mano, che a decidere di trasferirsi all’estero per la pensione sia soprattutto chi prende un assegno basso. E’ proprio questo il target a cui conviene di più lasciare l’Italia e trasferirsi all’estero per la pensione? Molto a dire il vero dipende anche dalla destinazione scelta.
Come scegliere il Paese all’estero in base all’importo della pensione in Italia
A tal proposito si potrebbe rilevare che:
• le pensioni degli italiani che spostano la residenza in Portogallo beneficiano dell’esenzione fiscale per dieci anni;
• quelle degli italiani residenti in Tunisia possono godere di un abbattimento dell’80%;
• le pensioni degli italiani residenti a Cipro scontano un’aliquota marginale massima del 3,5% (del 15% per i pensionati residenti a Malta);
• il trasferimento di residenza nel paradiso fiscale di Dubai presuppone una pensione minima di 4.800 euro al mese.
A chi conviene di più abbattere le tasse sulla pensione? Se la poniamo su questo piano è facile comprendere che, contrariamente a quanto dicono le statistiche, proprio chi può contare su pensioni più alte avrebbe la maggiore convenienza a trasferirsi all’estero. Basta pensare che le trattenute Irpef incidono complessivamente per il 31,4% su un reddito da pensione di 50 mila euro, per il 35,1% su un reddito di 80 mila euro e per il 37% su un reddito di 100 mila euro.
Pensioni all’estero: le destinazioni e i trend dei prossimi anni
Che cosa aspettarsi dai prossimi anni? Un’idea ci viene dai dati sugli acquisti immobiliari. Molti italiani comprano casa prima di smettere di lavorare, per poi trasferirsi una volta in pensione. L’acquisto di seconde case all’estero è più che raddoppiato nel biennio 2006-2017, superando la soglia di 46 mila unità (che corrispondono a un investimento di oltre 6,5 miliardi di euro). Le località più gettonate sono Algarve in Portogallo, Santo Domingo nella Repubblica Domenicana o Tenerife alle Canarie, in Spagna. Come frenare questo esodo? Non bisogna dimenticare che per le casse dello Stato è una perdita. Da qui l’esigenza di prevedere sgravi fiscali per attrarre i pensionati in Italia.