Travel bond contro la crisi, spiagge a numero chiuso e rincari: così cambia il turismo

Possibili rincari per le vacanze, sopratutto negli stabilimenti, mentre si fa strada l'idea dei travel bond per rilanciare il turismo durante la fase 2 del coronavirus.
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5 anni fa
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Si continua a discutere sul tema spiagge e vacanze estive legate al coronavirus. Al momento nessuno sa se davvero potremo spostarci per andare in vacanza (anche non lontano da casa) durante la fase 2. Secondo il ministro per i Beni e le attività culturali e per il Turismo Lorenza Bonaccorsi, le possibilità ci sono tanto che molte spiagge hanno già iniziato la manutenzione per non farsi trovare impreparati al 4 maggio.

Rincaro dei prezzi negli stabilimenti?

Tra le ipotesi al vaglio quella degli ombrelloni distanti, divisi però da corde e non da pannelli in plexiglass come si era ipotizzato.

In questo modo si ridurrebbe la capacità degli ombrelloni fino al 40 per cento. In piedi e realistiche anche le possibilità degli ingressi contingentati e delle prenotazioni online ma anche dei varchi per regolare gli afflussi con dispenser di disinfettanti, angoli bar con distributori automatici e persino termoscanner e hostess da spiaggia. Vien da se che i prezzi potrebbero seriamente aumentare considerando i servizi aggiuntivi disponibili per i clienti, senza contare che se la capacità degli ombrelloni andrà diminuendo per rispettare la distanza sociale, gli stabilimenti dovrebbero in qualche modo aumentare i costi per poter avere un tornaconto.

Come riporta Corriere, un nodo ancora spinoso da risolvere è quello che riguarda il controllo del bagnasciuga, quei 5 metri liberi che dividono gli ombrelloni dal mare. Bisognerà capire chi controllerà gli accessi in quei punti. Ancora peggio sarà il controllo per le spiagge libere, si ipotizza di affidarle agli agenti della polizia municipale o giovani che percepiscono il reddito di cittadinanza e sono in cerca di occupazione. Resta anche da capire come muoversi in acqua e se anche durante il bagno si dovrà mantenere la distanza di almeno un metro.

Travel bond contro la crisi del turismo

Dubbi a parte, è il problema dei costi a dover essere sciolto e soprattutto se con tutte queste limitazioni e prezzi più alti, gli italiani saranno disposti ugualmente a viaggiare.

Per spingere il settore dei viaggi, si era anche ipotizzato di promuovere il turismo di prossimità o slow, riscoprire borghi, camminamenti, mete alternative e addirittura le vacanze in barca.

Tra le idee per far ripartire il turismo c’è quella dei travel bond. Letyourboat, ad esempio, società che si occupa delle vacanze in barca appunto, propone dei travelbond da spendere per soggiorni o tour con catamarani o yatch, dove il distanziamento sociale sarà molto facile da praticare. Il funzionamento è più o meno lo stesso dei dining bond o degli holiday bond. Si acquista il voucher scontato che potrà poi essere usato in futuro senza vincoli di scadenza e scegliendo tra varie barche e località.

Leggi anche: Turismo ‘slow’ e a chilometro zero: scenari per le vacanze (prezzi a parte)

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