Il Premio Nobel per l’Economia, Milton Friedman, fu artefice dell’espressione “pasti gratis” per chiarire che non esistano. Lo sanno benissimo coloro che vogliono investire sui mercati finanziari: ad alti rendimenti attesi fanno da contraltare rischi altrettanto elevati. Nessuno ti regala nulla, per cui se stai portando a casa teoricamente un guadagno superiore alla media, è perché ti esponi al contempo a un rischio superiore. I bond in valute emergenti emessi dagli organismi internazionali cercano di mitigare parte di questi rischi: l’emittente è sicuro, per cui il debito sarà restituito con certezza; resta il fattore cambio a pesare sull’esito finale dell’investimento.
In questo articolo, vi presentiamo tre bond in valute emergenti emessi dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e che nell’ultimo anno hanno permesso ai possessori di portare a casa alti rendimenti. E fa ancora più specie sapere che ciò sia accaduto in una fase molto negativa per il mercato obbligazionario globale.
I tre bond in valute emergenti della BEI
Iniziamo con il bond denominato nel rand sudafricano, scadenza 29 luglio 2022 e cedola 8,375% (ISIN: XS1090019370). Il titolo ha perso nell’ultimo anno il 3,5%, scendendo a poco sopra la pari. Eppure, nello stesso periodo il cambio contro l’euro ha guadagnato oltre il 4%. Inoltre, la cedola lorda effettiva incassata è stata dell’8%. Pertanto, l’investitore che avesse inserito questo bond in portafoglio un anno fa, oggi lo potrebbe rivendere realizzando un rendimento lordo dell’8,7%.
Passiamo adesso a un altro bond emesso da BEI, stavolta in pesos messicani, con scadenza il 23 gennaio 2023 e cedola 5,5% (ISIN: XS1524609531). Il titolo nell’ultimo anno ha perso circa il 4% in termini di quotazione, scesa intorno a 97 centesimi. Tuttavia, il cambio ha messo a segno un rialzo di quasi il 12% contro l’euro, a cui si aggiunge la cedola effettiva lorda incassata pari al 5,4%. Il saldo dell’investimento sarebbe nettamente positivo: +13,2%.
Infine, il bond BEI denominato nel real brasiliano, con scadenza 29 ottobre 2025 e cedola 4,75% (ISIN: XS2249882064). Anche in questo caso abbiamo assistito a un calo della quotazione del 7,3% nell’ultimo anno, più che compensato dal boom del cambio contro l’euro di oltre il 20%. Inoltre, la cedola effettiva incassata nel periodo supera il 5%. Il rendimento lordo effettivo sarebbe stato del 18%.
Pesa il rischio stagflazione sull’euro
Chiaramente, le perfomance passate non sono un’indicazione di quanto accadrà nel futuro. Diciamo che i bond in valute emergenti sopra citati hanno beneficiato dei rincari delle materie prime esportate dai paesi emittenti tali valute. Si è trattata di una fase particolarmente favorevole per la congiuntura economica di molti mercati emergenti, mentre l’euro ha accusato la batosta per via del crescente rischio di stagflazione a cui sta andando incontro l’Eurozona tra inflazione e guerra.