Tra i dubbi più ricorrenti di chi accede alla quota 100 (o è prossimo a farlo) c’è la possibilità, nei limiti, di continuare a lavorare dopo la pensione. Per quello che concerne le regole abbiamo insistito più volte sull’argomento. Anche affrontare casi particolari e FAQ sul lavoro dopo Quota 100 ci aiuta a chiarire ai lettori che cosa è possibile fare e che cosa, invece, comporta la perdita dell’assegno.
Rispondere a tutte le richieste di consulenza che riceviamo in merito alla possibilità di continuare a lavorare dopo essere andato in pensione con quota 100 sarebbe impossibile.
In questa sede presentiamo tre quesiti interessati giunti in redazione e nei quali diversi utenti prossimi alla pensione o che hanno già aderito alla quota 100, potrebbero rispecchiarsi. Ovviamente questo nell’attesa di conoscere quale sarà il futuro di Quota 100 e le decisioni del governo Draghi su questa forma di pensione anticipata.
Il concetto di occasionale nel divieto di lavoro dopo quota 100
Buongiorno,
chiedo cortesemente una delucidazione in merito alla possibilitàdi lavorare in pensione con quota 100, sapendo che il reddito derivante da lavoro autonomo occasionale non deve superare la cifra di Euro 5.000 lordi annui con emissione da parte del committente della ritenuta di acconto 20%.La modalità ” occasionale” cosa significa, perché è soggetta a diverse interpretazioni, si può lavorare con un solo datore di lavoro per un anno per qualche settimana al mese facendo sempre la stessa mansione, o bisogna variare sia la mansione che il committente durante l’anno ?
Cessione quota 100 e collaborazione gratuita nella ditta: è possibile?
Ho ceduto le mie quote in donazione a mio figlio.
Posso prestare collaborazione gratuita in azienda? Ho ricevuto pareri contrastanti.
Non ci stupisce che il lettore dica di aver ricevuto pareri contrastanti in merito a questo punto. La situazione dei soci di società è tra la più critiche da inquadrare in merito alla compatibilità dei redditi con la pensione quota 100.
La circolare Inps n. 11/2019 impone il divieto di cumulo estendendolo a tutti i redditi derivanti da qualsiasi attività lavorativa (anche quella svolta all’estero). Restano dei “buchi interpretativi”, ad esempio, sui da impresa e da capitale. Secondo l’interpretazione dominante, i primi creerebbero problemi non essendo lavoro autonomo e occasionale. I secondi invece, nei limiti dei 5 mila euro, sarebbero ammessi. In linea di massima, dunque, bisogna capire se è solo una quota di capitale o c’è attività lavorativa.
Il caso proposto è nel mezzo: l’attività c’è ma si intende gratuita. Da un lato in questo caso non c’è reddito da cumulare. Ma bisognerebbe giustificare una prestazione gratuita (scongiurando intenti elusivi).
A parere della redazione l’attività, non essendo configurabile come lavoro autonomo occasionale, è da considerare incompatibile fino all’età della vecchiaia anche se non si supera il limite dei 5 mila euro. I due paletti, infatti, coesistono.
Lavoro occasionale entro i 5 mila euro: l’importo fa cumulo con l’assegno quota 100?
Buongiorno,
ho letto un suo articolo a proposito dell’argomento di cui all’oggetto me volevo se possibile qualche chiarimento in più sul mio caso specifico ovvero:
il mio ex datore di lavoro mi ha chiesto se in alcuni periodi di particolare intensità lavorativa sarei disposto a collaborare con la sua azienda essendo io entrato in pensione con quota 100 nell’aprile 2019 vorrei sapere se la cosa fosse possibile e con che modalità e procedure da seguire tenendo conto del famoso tetto dei 5000 € lordi annuali e non ho capito se questi 5000 € fan cumulo con l’importo annuo della mia pensione percepita per non incorrere in una sospensione della medesima e/o ed eventuale restituzione di somme erogate.
Spero che gentilmente possa dare una risposta ai miei quesiti e ringraziandola anticipatamente le porgo i più cordiali saluti e visto il periodo auguri per le festività incombenti.
Verosimilmente il primo controllo Inps riguarderà il superamento del limite di reddito extra rispetto alla pensione quota 100. Dopo la soglia dei 5 mila euro scatta l’incumulabilità della pensione con il reddito da lavoro. Nei 5 mila euro non è incluso l’assegno della pensione ma solo quello extra da lavoro.
Ma bisogna aver ben chiaro, onde evitare spiacevoli sorprese, che cosa viene conteggiato. Non tutti sanno, infatti, che rileva anche l’eventuale svolgimento di lavoro autonomo occasionale riconducibile ad attività svolte nei mesi dell’anno solare che precedono la decorrenza della pensione e/o in quelli successivi al perfezionamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. La conseguenza del superamento è la sospensione del pagamento dell’assegno per tutto l’anno in cui risultano percepiti i redditi da lavoro. Eventuali ratei già versati saranno oggetto di recupero da parte dell’Inps.