Ecco i tre danni che il salario minimo potrebbe fare in busta paga: è il reddito di cittadinanza di chi lavora? La domanda è d’obbligo in quanto, dopo il via libera in sede Ue alla paga minima oraria, l’Italia è ora sotto i riflettori.
Sui tre danni che il salario minimo potrebbe fare, infatti, l’Italia è attualmente tra gli ultimi Paesi Ue dove la paga oraria minima imposta per legge non esiste. E potrebbe restare tutto così almeno fino alla fine della corrente legislatura.
Tre danni che il salario minimo potrebbe fare in busta paga: è il reddito di cittadinanza di chi lavora?
Nel dettaglio, i tre danni che il salario minimo potrebbe fare in busta paga sono i seguenti. Ovverosia, fissare una paga minima che azzera le differenze territoriali sul costo della vita. Perché i 9 euro l’ora guadagnati da spendere a Milano, per rendere l’idea, non sono gli stessi da spendere a Palermo.
Inoltre, il secondo dei danni che il salario minimo potrebbe fare è quello sui premi di produttività. E quindi potrebbero essere a rischio nel mondo del lavoro gli incentivi. Così come poi la paga minima oraria, fissata per legge, in futuro potrebbe essere difficile da andare ad aggiornare.
La misura rischia di diventare il reddito di cittadinanza di chi lavora
Di conseguenza, con i tre danni che il salario minimo potrebbe fare in busta paga, la misura potrebbe diventare, in tutto e per tutto, un sorte di reddito di cittadinanza. Precisamente, una nuova forma di RdC che è destinata proprio a chi lavora.