Probabilmente stavolta sarà la volta giusta per la nuova rottamazione delle cartelle 2025. La famosa rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali, di cui si è parlato con insistenza durante i lavori parlamentari della legge di Bilancio 2025, potrebbe finalmente vedere la luce.
Infatti, uno dei provvedimenti più attesi da parte di milioni di contribuenti alle prese con le cartelle esattoriali potrebbe adesso trovare posto nel decreto Milleproroghe. In effetti, si tratta di almeno tre diverse proposte, con tre emendamenti al decreto, che prevedono una nuova agevolazione per i contribuenti alle prese con i debiti esattoriali. Presto, quindi, i contribuenti potrebbero avere di nuovo la possibilità di aderire alla cosiddetta definizione agevolata delle cartelle, in modo da pagare meno e con maggiore flessibilità.
Tre diverse nuove rottamazioni delle cartelle esattoriali nel 2025, ecco cosa nasce adesso
Oggi analizzeremo nello specifico quali sono le proposte che mirano ad introdurre una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali nel nostro sistema fiscale, misura che alcuni gruppi politici della maggioranza del governo Meloni vogliono avviare. Poiché le proposte sono diverse, esamineremo anche le differenze che la nuova versione della rottamazione avrà rispetto alla precedente.
Inoltre, cercheremo di capire nel dettaglio cosa sarà effettivamente agevolato per i contribuenti che si trovano con questi debiti pendenti. Va detto innanzitutto che un provvedimento di rottamazione delle cartelle, come al solito, presenta almeno tre lati positivi da considerare. Sono infatti tre i soggetti che potrebbero beneficiare di una nuova rottamazione.
In primo luogo, i contribuenti stessi, che potrebbero risolvere in modo più semplice i problemi legati alle cartelle esattoriali, usufruendo di sconti sul totale da pagare e di piani di rateizzazione più vantaggiosi.
Ne trarrebbe beneficio anche lo Stato, che riuscirebbe così a incassare somme altrimenti difficilmente recuperabili (basti pensare ai milioni di contribuenti che tuttora non riescono a pagare). Infine, a beneficiarne sarebbe pure l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, alle prese con un magazzino di cartelle sempre enorme e complesse da riscuotere.
Come funziona la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali 2025
La rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali è stata oggetto di una proposta della Lega già durante la legge di Bilancio. Una proposta che nasceva anche da una sorta di “bocciatura” espressa dalla Lega nei confronti del concordato preventivo biennale, ovvero quel provvedimento che, secondo il governo, favorendo la compliance con le Partite Iva, avrebbe garantito notevoli entrate allo Stato.
Tali entrate, in teoria, sarebbero dovute servire per avviare il taglio del secondo scaglione IRPEF a vantaggio del ceto medio. Un progetto però rimasto in sospeso, perché dal concordato preventivo biennale sono arrivati risultati inferiori alle previsioni.
Oggi, la Lega spinge nuovamente per la rottamazione delle cartelle, proponendo un provvedimento che ricalca quanto presentato (senza successo) nella recente manovra di Bilancio. La nuova rottamazione quinquies, all’interno del decreto Milleproroghe, dovrebbe nascere con queste caratteristiche:
- domande entro il 30 aprile;
- prima rata o rata unica entro il 31 luglio;
- 120 rate mensili (10 anni di dilazione);
- rate di eguale importo, senza maxi rate iniziali;
- abbattimento del totale da pagare, con cancellazione di sanzioni, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e spese di incasso;
- niente decadenza dal beneficio fino a 8 rate saltate;
- possibilità di rottamazione per le cartelle fino al 31 dicembre 2023.
Le differenze tra rottamazione quinquies e rottamazione quater
Balzano subito agli occhi le differenze principali che la rottamazione quinquies avrebbe rispetto alla quater.
Con la rottamazione attualmente in vigore (su cui molti contribuenti stanno ancora versando le rate e tanti altri sono decaduti) i limiti erano numerosi. In primo luogo, la rateizzazione prevedeva al massimo 18 rate trimestrali.
Nello specifico, erano previste 4 rate annuali dal 2024 al 2027, oltre alle prime 2 rate nel 2023. Proprio queste due rate del 2023 risultavano più elevate delle successive, poiché coprivano il 20% del debito totale. Si trattava di scadenze molto ravvicinate, fissate al 31 ottobre 2023 e al 30 novembre 2023.
Tutte le rate avevano una tolleranza di 5 giorni lavorativi dopo la scadenza, ma si decadeva dal beneficio già saltando una sola rata oltre tale limite. Inoltre, la rottamazione quater permetteva di saldare i debiti solamente per quelli affidati all’Agente della Riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.
Ecco le altre proposte sul tavolo
La definizione agevolata delle cartelle esattoriali che potrebbe nascere con il decreto Milleproroghe risulterebbe quindi nettamente migliore della precedente. Ma non è la sola proposta in materia di rottamazione. A partire dalla rottamazione quater, infatti, alcuni suggeriscono la semplice riapertura dei termini della vecchia sanatoria, in modo da consentire anche ai decaduti di tornare a pagare ciò che devono.
La proposta di modifica estenderebbe la rottamazione quater pure alle cartelle dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023, senza alcun ulteriore intervento. I pagamenti potrebbero avvenire in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate trimestrali, con scadenza della prima rata fissata al 31 luglio 2025. Tale iniziativa è sempre di matrice leghista.
Dalla maggioranza, e in particolare da Noi Moderati (il partito di Maurizio Lupi), arriva invece la proposta di ritoccare la rottamazione quater. Ciò per riaprire i termini della definizione agevolata dei carichi affidati all’Agente della Riscossione nel 2023. Prevedendo, inoltre, una deroga alla rottamazione quater stessa, per estendere la possibilità di definizione agevolata ai carichi affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione fino al 31 dicembre 2024.