Come abbiamo visto più volte, gli errori di conio nelle monete possono contribuire in alcuni casi ad aumentarne il valore. Di seguito riportiamo tre errori degni di nota tra i collezionisti di numismatica. Cercheremo di capire meglio la differenza tra un errore di conio che attribuisce valore ad una moneta e altri che, invece, non incidono su questo aspetto. Per farlo riportiamo tre esempi emblematici nella storia: un centesimo che sembrano due, i 20 centesimi illegali e le mille lire con la cartina sbagliata.
Monete da 1 o 2 centesimi?
Partiamo da un caso di cui abbiamo già parlato in un articolo di approfondimento: l’errore di conio sulla moneta da un centesimo; ricordiamo che una faccia delle monete è comune a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea (rappresenta un globo terrestre in basso a destra), mentre in alto a sinistra si riporta il valore (in questo caso un centesimo). L’altro lato invece cambia in base al Paese che ha emesso la moneta: in Italia è stato scelto Castel Del Monte. Ci sono però alcune monete da 1 centesimo frutto appunto di un errore di conio: le dimensioni della moneta sono da 2 centesimi (quindi più grandi di quelle del centesimo) e dietro riporta, come le monete da due cent, la Mole Antonelliana. Ecco perché è stato ribattezzato il centesimo Mole Antonelliana. Per sbaglio ne sono stati stampati circa 7 mila esemplari: pare che però in circolazione ne siano rimaste un centinaio e il valore è arrivato anche a 2500 euro. Anzi ad un’asta Bolaffi è stata battuta per una cifra superiore a 6 mila euro.
Da segnalare anche un altro errore di conio sulla moneta da un centesimo: si tratta di un esemplare raro stampato solo sul retro; sul davanti la moneta risulta essere liscia, senza neppure l’anno di conio. E’ una moneta molto rara: a Fior di conio può valere anche fino a 550 euro.
20 centesimi che i collezionisti cercano ma sono illegali
Molto ricercati sono i 20 centesimi del 1999. Quasi tutti gli esemplari stampati per sbaglio furono ritirati e distrutti. Tuttavia qualcuno potrebbe essere stato trafugato. Attenzione perché vendere questo tipo di monete potrebbe configurare ricettazione.
Mille lire sbagliate: come riconoscerle e quanto valgono
Chiudiamo questa panoramica sulle monete rare perché frutto di errore di conio con le mille lire. L’errore in questo caso riguarda la cartina geografica: in particolare era assente la Germania Democratica e inoltre i confini tra Danimarca e Olanda non erano corretti. Una gaffe che rischiò politicamente di causare un incidente diplomatico imbarazzante ma alla quale si pose rimedio abbastanza velocemente.
Inizialmente si è pensato che potessero valere una fortuna e chi le possedeva le mise da parte. Arturo Arcellaschi, il numismatico che per primo si diede conto dell’errore spiegò infatti che se le monete sbagliate fossero state ritirate quelle poche che sarebbero rimaste a disposizione avrebbero raggiunto grande valore, fino anche ad 1 milione di lire ma che se, invece, fossero rimaste normalmente in circolazione il loro valore non sarebbe cambiato. E così è stato perché la Zecca rimediò garantendo la messa in circolazione della moneta corretta ma al contempo mantenendo valore a quella errata già circolante. Ecco perché oggi le mille lire con la cartina sbagliata valgono circa tre euro o poco più tra i collezionisti.